Pedaggi, interrogazione di Lolli – Saia sulla destinazione delle macerie aquilane


L’Aquila – L’on. Giovanni Lolli ha rivolto al presidente del consiglio la seguente interrogazione a risposta orale sul problema dei pedaggi autostradali che gli sfollati sulla costa pagano ormai da più di un mese. Eccola. Premesso che: • Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3771 ai commi 1 e 2 dell’articolo 4 si è determinata l’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale per gli automobilisti che in seguito al sisma del 6 aprile scorso si trovano nella condizione di pendolari
• tale ordinanza prevedeva l’esenzione per i cittadini residenti nei comuni colpiti dal sisma che percorrono un tratto stradale compreso tra alcuni caselli delle autostrade A24-A25 e altre stazioni dell’A14.
• I caselli indicati in tale ordinanza sono: A24 – Tornimparte, L’Aquila Ovest, L’Aquila Est, Assergi, Colledara
A25 – Bussi-Popoli
A14 – S. Benedetto del Tronto, Val Vibrata, Teramo Giulianova, Roseto, Atri, Pescara Nord, Pescara Ovest, Francavilla, Ortona, Lanciano, Val di Sangro, Vasto Nord e Vasto Sud
• tale ordinanza fissava per il 30 Ottobre 2009 la conclusione dell’esenzione
• con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3797 si aggiungeva tra i caselli indicati anche la stazione di Cocullo
• con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3820 si fissava come scadenza per l’esenzione la data del 31 Dicembre 2009, poi prorogata fino al 31 Gennaio 2010
• dal 1 Febbraio 2010 l’esenzione non è più attiva
• in data 1 Febbraio il Il commissario delegato per la ricostruzione Gianni Chiodi ha informato, tramite una nota, che “fara’ richiesta di proroga della convenzione per continuare a garantire l’esenzione del pedaggio autostradale”
• oltre un mese dopo la scadenza dell’esenzione nessuna notizia è stata comunicata ai cittadini aquilani che sono costretti a pagare il pedaggio autostradale per spostarsi
• diversamente da quanto previsto, ad oggi, molte migliaia di cittadini aquilani sono costretti a risiedere presso i Comuni della costa o, comunque, lontano dall’Aquila dovendo, però, per motivi di lavoro o di studio, tornare quotidianamente nella loro città.
Il deputato aquilano chiede di sapere “cosa intenda fare il Presidente del Consiglio dei Ministri per risolvere nel più breve tempo possibile questa situazione che grava su cittadini già duramente provati dalle condizioni determinate dal sisma del 6 aprile”.
(Ndr) – Anche migliaia di pedolari forzati chiedono di sapere. E intanto pagano il pedaggio. Costo di ogni viaggio (per esigenze di lavoro) almeno 30 euro al giorno con una macchina molto economica.

SAIA – Il consigliere regionale Antonio Saia ha firmato la seguente interpellanza:
“Premesso che da notizie e dichiarazioni recentemente apparse sulla stampa sembrerebbero emergere contraddizioni e divergenze tra quanto afferma il presidente Chiodi (oggi commissario di Governo alla ricostruzione) e il dott. Guido Bertolaso, sottosegretario alla Protezione Civile (e già commissario alla ricostruzione fino al dicembre 2009).
In particolare, per quanto riguarda lo smaltimento delle macerie vi è un rimpallo di responsabilità in quanto il Presidente Chiodi afferma che tale intervento era di competenza della Protezione Civile, mentre Bertolaso ne attribuisce la competenza a Regione e Comuni che, quindi, avrebbero la responsabilità della mancata rimozione.
Rilevato che il risultato della diatriba è sotto gli occhi di tutti, e che ad un anno dal sisma le macerie sono ancora sul posto.

INTERPELLA
il Presidente della Giunta regionale Chiodi (anche come commissario di Governo per la ricostruzione), per chiedere:
1. di far conoscere al Consiglio Regionale e agli abruzzesi come stanno veramente le cose;
2. chi e quando aveva il compito di rimuovere le macerie;
3. perché ad oggi l’opera di rimozione non è ancora cominciata;
4. quali iniziative urgenti verranno prese in un prossimo futuro per sanare questa situazione di inaccettabile degrado di cui sembra che ci si sia accorti solo dopo le reiterate proteste dei Cittadini.
5. Quali saranno i tempi presumibili per il completamento dell’opera;
6. Se, come e dove saranno trattate e smaltite le macerie.


04 Marzo 2010

Categoria : Politica
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