Omicidio di R. Rapposelli: Teramo, in carcere padre e figlio della pittrice
Teramo – (F.C.). Svolta nell’inchiesta per l omicidio della pittrice di Ancona Renata Rapposelli trovata morta L’ottobre scorso nelle campagne di Tolentino vicino Macerata. Alle 6.30 nella loro abitazione di Giulianova sono stati arrestati il figlio Simone e l’ex marito Giuseppe Santoleri. Lo conferma il loro legale. Entrambi sono accusati di concorso in omicidio. I Santoleri sono stati trasferiti nel carcere di Castrogno a Teramo, in Abruzzo. Secondo l’avvocato, per competenza il procedimento e stato assegnato dal gip del tribunale di Ancona a quello di Teramo. L’arresto dei Santoleri e’ arrivato dopo una lunga serie di accertamenti sul luogo del ritrovamento del cadavere della donna, sulle auto e sui computer e telefoni dei due uomini. Il corpo della pittrice, scomparsa il 9 ottobre scorso in provincia di Ancona, dove viveva, era stato trovato il 10 novembre successivo nelle campagne di Tolentino, nel Maceratese. Di Renata Rapposelli, 64 anni, non si avevano piu’ notizie da un mese, da quando era sparita misteriosamente da Loreto. Il corpo scoperto in localita’ Pianarucci era in avanzato stato di decomposizione e aveva il volto sfigurato. L’ex marito Giuseppe, 74 anni, e il figlio Simone Santoleri, di 43, erano stati subito indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Il primo aveva riferito ai carabinieri di aver riaccompagnato con la sua auto il 9 ottobre scorso la donna da Giulianova (Teramo), dov’era andata a trovare il figlio, a Loreto, per poi salutarla. Nei giorni successivi l’ex marito aveva tentato il suicidio ingerendo dei farmaci ed era stato ricoverato all’ospedale di Atri (Teramo), per poi essere trasferito in una casa di cura nelle Marche, ad Ascoli Piceno. Nel novembre scorso del caso Rapposelli si era occupata anche la trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”. L’appartamento dove la pittrice viveva ad Ancona era stato perquisito e poi posto sotto sequestro.
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