Comune, ora si sbracciano per il commercio dopo mesi di ritardi, silenzi e inerzie


L’Aquila – La città, purtroppo, ha bisogno di grida, minacce, insulti per smuoversi dal torpore che caratterizza certi settori del Comune. Se non si grida non si ottiene nulla: la negazione del diritto e della democrazia. A seguito delle ripetute, insistenti, talvolta sdegnate (giustamente) richieste della Confcommercio di verificare la fattibilita’ della riapertura delle attivita’ commerciali nelle zone fuori zona rossa e in alcune limitrofe, ieri incontro con il Comune, il quale ha dato la massima disponibilita’ ad affrontare il problema previa, chiaramente, una verifica attenta della fattibilita’. Parole, per ora, peraltro simili a quelle di mesi fa, seguite dal nulla. All’incontro, hanno preso parte Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA, il vice sindaco Gianpaolo Arduini e gli assessori Marco Fanfani, Piero di Stefano e Vladimiro Placidi. Insieme, si e’ convenuta la necessita’ di vagliare una metodologia comune per la verifica di cio’ che, effettivamente, sia possibile fare per far fronte alle esigenze dei commercianti e nel contempo rivitalizzare quelle zone del centro storico meno disastrate. Poichè la città è, o almeno appare, interamente puntellata, non si vede cosa sia cambiato rispetto, per esempio, a tre mesi fa. Forse soltanto la rabbia della gente. Le associazioni hanno presentato al Comune le planimetrie degli assi viari gia’ riaperti e di quelli da poter riaprire e che potrebbero vedere la parziale ripresa di alcune attivita’ commerciali, attraverso l’istituto della agibilita’ parziale. Si e’ inoltre deciso che si costituira’ una specifica Commissione tecnica, snella e veloce, capace di dialogare sia con le associazioni di categoria che con le altre istituzioni. Si procedera’, quindi, ad un primo incontro con gli enti gestori dei sottoservizi per capire il danno reale e gli eventuali interventi di ripristino delle attivita’, cui ne seguira’ un secondo per valutare l’effettiva opportunita’ di riaprire, considerato anche il mutato quadro socio-economico, gli esercizi in centro. Ciò che più indigna sono le parole “commissione snella e veloce”: autentiche bugie, almeno fino ad oggi, e pura sfrontatezza. Vedremo come andrà stavolta. Ma in Comune siano consapevoli che la gente non è più disposta ad aspettare, avendo capito che per cavare ragni dai buchi occorre urlare. Quando si è a questo punto, già tira aria preoccupante.


03 Marzo 2010

Categoria : Economia
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