Elezioni: Arcigay Chieti
Chieti – L’Arcigay di Chieti sposa la campagna nazionale “Voto arcobaleno” per le lezioni del 4 marzo con la quale si chiede ai futuri parlamentari di impegnarsi su 5 punti principali: matrimonio egualitario, adozioni per single e coppie dello stesso sesso, contrasto all’omofobia e transfobia, accesso alla fecondazione eterologa e depatologizzazione dell’identita’ trans. Sul sito www.votoarcobaleno.it si puo’ consultare il database web che permettera’ agli elettori di conoscere meglio i candidati alle prossime elezioni e quindi visualizzare l’adesione alla campagna “Voto arcobaleno” assieme ad altre informazioni disponibili attraverso i mass media o le associazioni. Sulla base di tutte le informazioni raccolte, gli elettori e le elettrici possono farsi un’idea di quanto i candidati e le candidate siano vicini alle istanze della comunita’ lgbti. Chi fruisce della guida, inoltre, potra’ anche esprimere direttamente il proprio consenso o il proprio dissenso, contribuendo a determinare il “fattore arcobaleno” del candidato o della candidata e condividendo il suo sostegno attraverso i social media. In Abruzzo gia’ alcuni candidati si sono espressi in favore delle richieste dell’Arcigay e per la precisione sono per Liberi e Uguali Ivano Martelli, Celeste Costantino, Antonio Pace,Danilo Leva, Gamal Bouchaib, Sabrina Marchetti, Luigi Fabiani, Fabio Ranieri e Guido Lapadre; e per Potere al Popolo Marisa D’Alfonso, Franco Cilli, Silvano Di Pirro, Carmine Tomeo, Maurizio Acerbo, Sonia Ciarfella e Matteo Ginaldi. L’appello ai candidati e’ perche’ esprimano rispetto a questi temi che ci riguardano da vicino e riguardano tantissimi cittadini. Ci piacerebbe scoprire le loro opinioni – si legge in una nota -,anche eventualmente in dissenso, per poterli conoscere meglio e far sapere agli elettori cosa pensano di noi e delle nostre esigenze. Ci piacerebbe provocatoriamente far fare loro un “coming out” anche per far assumere loro la responsabilita’ delle proprie opinioni (in favore o in dissenso) e scoprire se sono davvero rappresentanti di tutti e tutte.
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