INCENERIRE RIFIUTI, SOLUZIONE VECCHIA E DANNOSA
Navelli – “Alzare il livello di guardia e trovare soluzioni di continuità con la vera natura di Regione Verde d’Europa”. A chiederlo è Paolo Federico sindaco di Navelli ed ex consigliere provinciale di Forza Italia che, come molti, è in apprensione per la decisione di alimentare con i cosiddetti rifiuti Css (Combustibile solido secondario) la fornace del cementificio di Cagnano Amiterno. “Bene i controlli e il recente protocollo aggiuntivo sulle autorizzazioni Aia per la centrale di Cagnano Amiterno”, afferma Federico, “ma la decisione di bruciare rifiuti resta un grave errore che potrebbe avere conseguenze per la salute dei cittadini in un’area molto popolata. Ricordo che la nostra regione ha un valore aggiunto unico formato dalle bellezze naturalistiche, aree protette, biodiversità e qualità della vita che possono fare la differenza per il nostro futuro”. Il riferimento è anche alle migliaia di tonnellate di rifiuti in arrivo negli impianti di smaltimento dell’Abruzzo. Quest’ultimi vanno dalle circa 100 mila tonnellate provenienti dalla Capitale e destinati agli impianti di Sulmona, Aielli e Chieti, alle 20 mila tonnellate l’anno di rifiuti sanitari provenienti dal resto dell’Italia da trattare in un impianto in arrivo ad Atessa, “Capisco l’emergenza della Capitale, e sulla questione siamo stati responsabili, ma occorre avere dei programmi seri e definiti che evitino che l’emergenza diventi perpetua. Inoltre, credo che continuare ad incenerire rifiuti in qualsiasi forma, non sia la soluzione migliore a risolvere il problema della spazzatura. L’incenerimento deve essere ridotto, per quanto possibile, incentivando comportamenti virtuosi come il riciclaggio dei rifiuti sia a livello di grande distribuzione sia nelle singole abitazioni, dando spazio all’economia circolare, puntando sulla cultura per ridurre la produzione di rifiuti aumentando la consapevolezza nei consumatori, e non da ultimo, affidandosi alle nuove tecnologie informatiche per risparmiare carta e pensare a nuove possibilità. Attività che devono essere accompagnate da una politica rigorosa che eviti speculazioni sul mondo dei rifiuti e contribuisca in modo certo, alla tutela della salute delle persone e dell’ambiente”.
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