Don Chisciotte della Pignasecca
Pescara – Giovedì 22 e venerdì 23 febbraio 2018, la cinquantaduesima Stagione Teatrale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” prosegue con Don Chisciotte della Pignasecca, la rilettura moderna e tutta partenopea del capolavoro di Miguel de Cervantes proposta da Maurizio De Giovanni e portata sul palcoscenico da Peppe Barra e Nando Paone.
Gli spettacoli si terranno al Teatro Circus di Pescara: la rappresentazione di giovedì 22 febbraio avrà inizio alle 21 mentre venerdì 23 febbraio è in programma la replica pomeridiana alle ore 17. Il biglietto di ingresso costa 27€ per le Poltronissime e 22€ per le Poltrone (per i soci della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara”, i biglietti costano, rispettivamente, 25€ e 20€).
Pietra miliare del romanzo moderno, il capolavoro della letteratura mondiale di Miguel de Cervantes “Don Chisciotte”, nella riscrittura di Maurizio De Giovanni, già autore di numerosi racconti e romanzi e padre del commissario Lojacono de “I bastardi di Pizzofalcone”, va in scena, con gli esplosivi ed eclettici Nando Paone e Peppe Barra, nei panni del bizzarro hidalgo spagnolo e del suo fido scudiero Sancho.
Un viaggio inconsueto, ironico e profondo, alla ricerca di una identità posseduta e ogni volta riscoperta nell’immaginario del romantico e nobile principio del bene contro il male, combattuto ad ogni costo, a colpi di duro sarcasmo e disarmante coraggio.
È la bizzarra impresa dell’eroe “senza macchia e senza paura” che, fedele alla sua incontrastata passione per la lettura che lo ha indotto alla follia, si decide a rivivere di persona tutte le gesta eroiche che la letteratura gli ha suggerito. Accompagnato da Sancho, concreto e pragmatico personaggio che egli designa suo compagno di avventure, intraprende un viaggio di passione e idealismo in cui utopia e realtà rappresentano i confini di un mondo tragico e comico al tempo stesso, grottesco, folle e appassionato.
Nel caotico, dolorante, esilarante e fecondo scenario di un secondo dopoguerra, immaginato dalla penna di De Giovanni, i personaggi muovono i loro passi, riflettono sulle proprie realtà, si configurano come presenze salvifiche di un incontrastato mondo marcio, in un gioco di immaginazione e roboante creatività
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