“Coraggio, il meglio è passato”
L’Aquila – (di Francesco Di Luca, ingegnere) – Venerdì 5 Marzo si celebrerà il centenario della nascita di Ennio Flaiano. Mi perdoneranno i colti letterati se stavolta prendo in prestito una di quelle frasi aforistiche, a lui spesso attribuite. L’ironica, gelante verità di queste parole, calata nel nostro quotidiano, lascia senza fiato.
Riassumo, brevemente, l’accaduto, lasciando a chi legge l’onere e l’onore dei commenti.
Domenica scende in piazza a L’Aquila la protesta organizzata. Mai tanta gente così eterogeneamente allineata e compatta s’era vista per le strade della nostra città. Carriole e pale, elmetti, tute, megafoni. Il pressing mediatico in città è stato alto nei giorni antecedenti, tanto da spingere il Sindaco a ribadire il divieto di accesso in zona rossa, salvo poi autorizzarne l’ingresso a gruppi di poche dozzine di persone alla volta. La folta rappresentanza politica, anche questo weekend, è in prima fila.
Davanti le telecamere l’onorevole membro della Camera dei Deputati firma una petizione popolare per una legge che istituisca una tassa di scopo per la ricostruzione della nostra città. Il Presidente della Provincia lo procede nella firma sul banchetto dei “desiderata”, mentre dichiara che all’indomani sarà già pronta una bozza di ordinanza per liberare la città dalle macerie. Il Sindaco, intanto, è in disparte. Concede interviste e spiega ai media nazionali a che punto siamo sulla rimozione delle macerie, indicando responsabilità precise di chi doveva fare e , purtroppo, non ha fatto. In Piazza Palazzo, come di consueto, inizia il momento di outing collettivo, l’anarchia sentimentale davanti le telecamere. La statua di Sallustio, silente, guarda dall’alto i secchi di macerie che il passamano di 6mila aquilani allontana dalla zona rossa. Al megafono si urla che i disoccupati presenti oggi nel territorio aquilano dovrebbero essere messi in condizione di lavorare essi stessi alla rimozione delle macerie. Non servono né grosse imprese europee, né bandi pubblici. Non serve niente, bastano solo gli aquilani.
E’ sera. Tutti a casa. Parte il lavoro degli addetti stampa dei “capipopolo” alias “comitati cittadini” . L’indomani sui quotidiani appariranno titoli altisonanti come “Macerie , la gente ha assunto la gestione” , oppure “ Gli aquilani finalmente ci sono ” ; c’è anche un partito che giustamente nella propria nota stampa dichiara : “… In ogni caso la grande partecipazione della gente segna una svolta nello scenario politico cittadino. E’ entrata in scena una nuova soggettività …” . Non mi soffermo, per onore di decenza, sui titoli nei video e nei blog dei “leader” della protesta, di quelli che con proprietà di linguaggio si dovrebbero chiamare i “decision-maker ” del popolo delle carriole ; si legge appunto nei blog (cito testualmente) : “ …Volere è potere. Potere alle persone. Potere al popolo…” . Ai dissidenti, alla stragrande maggioranza di cittadini che ancora credono nella serietà del vivere civile e democratico, muovono parole di sdegno (sempre testualmente): “…Basta Caciara…Evitate di dire sciocchezze…Come si permettono questi professionisti della disinformazione di dire tali e tante fesserie…” .
Insomma oggi è Martedì. La nuova soggettività politica ha instaurato il suo soviet di governo domenicale. Le istituzioni locali diventano mere esecutrici della volontà popolare. Macerie e ritardi della ricostruzione a breve saranno solo un lontano ricordo. Coraggio, il meglio è passato.
Purtroppo a noi è rimasto solo il peggio.
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