Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila: Fp Cgil, insostenibile la carenza di personale
L’Aquila – (F.C.). “La situazione della nota e strutturale carenza di personale all’interno della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila e’ divenuta ormai assolutamente insostenibile, con la conseguenza che con l’attuale dotazione organica da un lato si continua a non rispettare la vigente normativa sui riposi obbligatori e dall’altro non si riesce a dare piena copertura ai servizi essenziali che, rientrando nei LEA, devono essere garantiti ai cittadini”. La denuncia e’ della Fp Cgil che sottolinea come cio’ avvenga “nonostante ai lavoratori vengano imposti continui sforzi in termini di prestazioni di lavoro straordinario e prestazioni aggiuntive”. Il sindacato, che sollecita nuovi investimenti nel territorio, parla di situazione “non piu’ tollerabile, soprattutto se si pensa che da tali servizi dipende il diritto alla salute dei cittadini, e che proprio per questo motivo le linee politiche regionali dovrebbero pensare ad investimenti piuttosto che a tagli”. Di contro, invece, afferma la Cgil “la spesa per il personale nella Asl e’ passata da 197,7 milioni di euro del 2016 a 196,4 milioni del 2017″. Il sindacato ricorda che “l’atto di programmazione regionale prevede per il 2018 una spesa per il personale pari a 196 milioni, e che per il rispetto di tale limite di spesa la Asl ha confermato il blocco del turnover al 50%, con le evidenti ripercussioni che tali imposizioni avranno sull’intero sistema sanitario provinciale, peggiorando ulteriormente le condizioni di lavoro dei dipendenti della Asl”. A cio’ si aggiunga, prosegue il sindacato, “che l’eta’ anagrafica dei lavoratori e’ in costante e inesorabile aumento, e pertanto diventa facile comprendere che in carenza di azioni correttive volte a una completa revisione del fabbisogno di personale – e quindi di nuove assunzioni – sia le condizioni di lavoro, sia la garanzia dei LEA, e sia la qualita’ dei servizi verranno ulteriormente compromesse. Infatti circa il 44% dei lavoratori si trova in eta’ compresa tra i 57 e i 67 anni, contro il 10% di eta’ compresa tra i 20 e i 39 anni”. La Cgil rileva inoltre che “una quota pari al 12% dell’attuale forza lavoro e’ composta da lavoratori precari, in particolare 280 lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, a cui si aggiungono 120 lavoratori assunti in somministrazione. A tutto cio’ va aggiunto un numero consistente di lavoratori precari assunti dalle Cooperative”.
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