Elezioni, programma e candidati M5S
Pescara – Sanita’, infrastrutture, turismo sostenibile, sicurezza, legalita’. Sono alcuni dei punti del programma del Movimento 5 Stelle, che questa mattina a Pescara ha presentato i candidati abruzzesi alle elezioni politiche del 4 marzo nei colleghi uninominali di Camera e Senato. Il parlamentare uscente Andrea Colletti, ricandidato alla Camera, ha posto l’accento sulla sanita’: “In questa legislatura – ha detto – ci siamo impegnati per salvare gli ospedali di Penne e Popoli dallo sfascio provocato dalle politiche di Chiodi e di D’Alfonso. La salute pubblica deve essere di prossimita’ e, quindi, continueremo a batterci per salvare i piccoli ospedali abruzzesi. Non esiste che per far fare soldi ai privati, si penalizzi la sanita’ pubblica. Con noi – ha concluso – i privati guadagneranno di meno”. L’altro deputato uscente, Daniele Del Grosso, anche lui ricandidato, ha sottolineato l’impegno dei pentastellati: “In questi giorni di campagna elettorale – ha evidenziato – siamo ovunque. Mi sono accorto invece che gli altri partiti sono assenti. Il centrodestra in Abruzzo non esiste piu’. Non conosco nemmeno il volto della candidata del mio collegio. E’ invisibile. Vediamo solo il candidato del Pd Luciano D’Alfonso che fa promesse assurde. Vuole tagliarsi lo stipendio? Allora restituisca gli stipendi che ha percepito in questi quattro anni”. Secondo l’ex direttore de Il Centro Primo Di Nicola, candidato al Senato, occorre mettere in campo “un disegno di recupero di risorse del sistema e di sgravi per riversare almeno 50 miliardi sul sistema produttivo italiano e dare finalmente la spinta per rilanciare l’economia. Senza il rilancio dell’economia le mance elettorali non servono”. Tra gli impegni assunti da Di Nicola anche quello di “cambiare, riformare, cancellare la legge sull’equo compenso che consente, quando viene utilizzata dagli editori, di pagare il lavoro giornalistico per pochi euro. Non si puo’ continuare cosi’, perche’ a 5 euro ad articolo non c’e’ professionista che sia in grado di mettere insieme un reddito che lo renda veramente indipendente. La liberta’ di stampa passa anche attraverso l’autosufficienza economica dei giornalisti, un compenso dignitoso ed adeguato”.
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