M5S, D’Alfonso deve dimettersi


“Luciano D’Alfonso deve dimettersi da presidente di Regione. Non può farsi campagna elettorale sfruttando le istituzioni, i soldi della collettività abruzzese e il ruolo di Presidente che i cittadini gli hanno affidato per guidare la Regione e non certo per renderla un trampolino di lancio personale verso Roma”. E’ questo il commento del M5S Abruzzo che sulla candidatura di D’Alfonso ha le idee ben chiare e le ha esposte questa mattina in conferenza stampa “Regione Abruzzo è paralizzata in balia della carriera politica di un solo uomo. Sapevamo che sarebbe finita così e lo sapeva anche lui. Quello di D’Alfonso è stato un Governo regionale fallimentare che ha portato l’Abruzzo ai minimi storici per trasporti, sanità, ambiente e occupazione. Negli ultimi 3 anni, che coincidono con il Governo di Luciano D’Alfonso, L’Abruzzo ha perso 15mila posti di lavoro, 2500 imprese hanno chiuso i battenti e 11mila abruzzesi hanno lasciato la regione per cercare lavoro altrove. Questi sono i dati al di là della propaganda incessante alla quale Luciano D’Alfonso sottopone i cittadini abruzzesi dal 2014.

E per uscire fuori da questa drammatica situazione il presidente fugge verso Roma per nascondere il nulla che in quattro anni ha prodotto il suo Governo Regionale. Ora l’importante per D’Alfonso è prendere quel posto. E non importa quanto bisogna spararla grossa per avere una poltrona in Senato: dal taglio dello stipendio alle promesse da marinaio fatte ai pescatori. Fino addirittura a smascherare il pessimo lavoro svolto sul riordino Sanitario in Abruzzo, che secondo il Presidente, appunto, sarebbe risanato solo con la sua candidatura al Senato Un uomo in affanno” affermano i 5 stelle “che cerca di giustificare goffamente una scelta infelice e prova a raccattare voti sbandierando promesse già disattese. Nonostante non abbia mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale nel 2014, oggi ci riprova con nuove roboanti e irrealizzabili promesse”.

Ma c’è di più e a spiegarlo questa volta sono i consiglieri regionali che hanno richiesto un parere tecnico agli uffici di Regione Abruzzo secondo il quale “Lolli non potrà guidare la Regione al posto di D’Alfonso” e quindi, quello che il Presidente lascerà sarà un Abruzzo senza guida, con le ferite inflitte da un governo regionale pessimo che ha avuto come scopo, sin dall’inizio, il volo verso Roma per il Presidente e per alcuni suoi fedelissimi consiglieri. Con le regole del M5S l’impresentabile D’Alfonso non si sarebbe neanche potuto candidare. Ma davvero serve una regola per non lasciare l’Abruzzo per una poltrona più comoda?


01 Febbraio 2018

Categoria : Politica
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