CGIL: “Cresce il virus dell’odio, serve un’alleanza antifascista”
Teramo – La Cgil di Teramo condanna – dice una sua nota – in modo fermo e perentorio l’intollerabile episodio di marca razzista e fascista che si è verificato a San Massimo, frazione di Isola del Gran Sasso, con scritte violente, minacciose e piene di odio verso i migranti e gli operatori del centro di accoglienza. A loro tutti va la totale solidarietà e vicinanza della Cgil teramana, con l’impegno a non lasciarli soli e a rafforzare e sostenere il loro prezioso lavoro.
In un paese dove si stanno moltiplicando, sul web e nella vita reale, organizzazioni ed espressioni che diffondono il virus della separatezza, della violenza e dell’odio, l’incontro tra migranti e operatori dell’accoglienza (con il loro agire quotidiano nella pratica della solidarietà e dell’inclusione sociale e culturale) rappresenta la principale esperienza per costruire un futuro di pace, democrazia e libertà.
Valori e principi che nella nostra società pensavamo acquisiti per sempre, e invece episodi come quello di oggi ci dicono con nettezza che se vogliamo conservarli dobbiamo saper rinnovare il nostro impegno nella loro difesa, a partire da noi stessi e dal nostro territorio.
In tal senso l’episodio di San Massimo ci obbliga a un’attenta e doverosa riflessione. Non può essere sottinteso un sentimento di sgomento e amarezza per quanto realizzato nel “Giorno della Memoria” sulla nostra montagna teramana, quella che ha ospitato la prima battaglia della resistenza italiana al regime fascista e nazista. E’ stata una violazione inaccettabile dei sacrifici di tanti teramani e non teramani, che hanno permesso a questa provincia di essere insignita della medaglia d’oro per la resistenza e che, soprattutto, ci hanno consentito di organizzare la nostra convivenza in democrazia e libertà.
Un insegnamento che non possiamo dimenticare, e per questo come Cgil di Teramo riteniamo inderogabile costruire una grande alleanza antifascista, dalla società civile alle rappresentanze istituzionali, in grado di garantire il presidio democratico del territorio e di produrre un’azione capillare di conoscenza e partecipazione, in grado di rilanciare i valori fondanti della Resistenza e della Costituzione.
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