Inchiesta crolli, vigilanza su rischi mafia
L’Aquila – Primi risultati dell’inchiesta giudiziaria della Procura aquilana sui crolli inspiegabili causati dal terremoto, primi risultati non lontani, ma il capo dei PM, Rossini, non anticipa nulla su quanto avverrà . La situazione è definita “chiara” per quanto riguarda la casa dello studente. Vuol dire che sono stati acquisiti elementi sufficienti a capire come sono andate le cose. Ma null’altro è possibile anticipare, neppure se oggi vi siano state iscrizioni di nomi nel registro degli indagati. Il magistrato non si sottrae ai giornalisti, ma è parco nel fornire notizie.
Un aspetto che sembra emergente è quello delle possibili infiltrazioni malavitose. Un pericolo, dicono tutti, da scongiurare nel modo più rigoroso. Ma come? Regole di esemplare trasparenza in ogni fase dell’utilizzo dei fondi che arriveranno. Fasi chiare, semplici, tracciabilità di ogni atto, tutte le operazioni alla luce del giorno. Regole ferree sull’arrivo e l’utilizzazione dei soldi, controlli sui mezzi carichi e sul loro viavai, identificazione ripetuta di tutte le persone coinvolte e accertamenti su ognuno. Anche il procuratore capo di Pescara, che a suo tempo diresse la Procura aquilana e la Procura antimafia abruzzese, il dr. Trifuoggi (il pm delle più scottanti inchieste sulla malapolitica abruzzese), ha detto oggi che i criminali tenteranno in ogni modo di intrufolarsi: l’occasione è troppo ghiotta. Le persone, ha detto, sono capaci di “farsi ripulire” l’identità con mille trucchi e sotterfugi. Attenzione massima quindi, e appello alla popolazione, ai giovani (il magistrato ha parlato oggi alle scolaresche pescaresi) perchè non venga meno la fiducia nelle istituzioni. Sarebbe il collasso dello Stato. Si può perdere fiducia nelle persone, in alcuni casi, ha detto Trifuoggi, ma non nelle istituzioni.
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