Quell’indimenticabile Antonino Zichichi
(Nella foto Sergio Barberio) – L’Aquila – Il nostro sincero ringraziamento al prof. Zichichi per quello che ha dato alla scienza, alla conoscenza e alla diffusione della cultura . ha trovato d’accordo un vecchio amico e collega, Sergio Barberio, oggi residente a Merano, dopo una lunga e brillante carriera nel mondo giornalistico nazionale, cominciata proprio a L’Aquila accanto a chi scrive. Parliamo del quotidiano Il Tempo dei… tempi d’oro di Letta e dell’edizione abruzzese.
La lettera è personale e ce ne scusiamo con i lettori, ma con il permesso di Sergio la pubblichiamo come documento intelligente e significativo. Leggendola capirete. Eccola.
“Carissimo Gianfranco,
ho letto con grande piacere il tuo scritto sul professor Zichichi. Personalmente sono tornato indietro nel tempo di almeno 35 anni, quando “militavo” ancora a Il Tempo di Roma. Gianni Letta, impagabile direttore responsabile, aveva deciso di affidare a Zichichi una pagina alla settimana – “Il Tempo della Cultura Moderna” – ed io ebbi il privilegio di accompagnare il professore in un lungo ciclo di conferenze, da Monreale a Pordenone, da Parma ad Ancona e tante altre, ma soprattutto ebbi la fortuna di trascorrere qualche giorno ad Erice – deliziosa località in provincia di Trapani – nel Centro “Ettore Maiorana”, in occasione di un convegno cui partecipavano scienziati giunti da ogni parte del mondo. Tutti in abito scuro negli “orari di lavoro” ma in jeans ed infradito dopo cena. Ce n’era uno, se ricordo bene del Texas, che tutte le sere andava i giro per le celle – che un tempo ospitavano i frati – e trascinava letteralmente i colleghi a raggiungerlo nei giardini del Centro dove si scatenava con la chitarra in canzoni country. Una sera anche Zichichi si fermò ad ascoltarlo e quando andò via lo scienziato texano mi disse “Zichichi is a Big”, è un grande.” Perché a differenza di molti di noi è in grado di parlare al cuore della gente.”
Ecco perché condivido in pieno il tuo “Grazie, Zichichi”.
Un cordiale, affettuoso abbraccio da Merano – in ricordo dei vecchi tempi – a te ed ai tuoi lettori quotidiani. Tra i quali ci sono anch’io.
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