La bufala del caro pedaggi
E’ urticante il clamore sul caro pedaggi autostradali, che puntualmente il 1 giorno del 2018, come nei primi giorni di ogni anno precedente, è ricicciato ad annopiare gli abruzzesi. Quest’anno lo sconcio clamore è più alto e stridulo perché la batosta è stata pesante. Fa pena, o meglio dà il voltastomaco, l’affannarsi balordo di politici e ciarlatani di professione con promesse di impegno, sdegni, strepiti da cornacchie, tutti lì a descriversi indignati, mentre la società autostradale incassa beata e sa che continuerà a farlo: fra poco politici piccoli e grandi (si fa per dire) spariranno dalla scena, tutti intenti nelle loro campagne elettorali. Ognuno di loro punta in alto, scalda i motori, starnazza garrulo, tanto la castagna bollente dei pedaggi toccherà ad altri. La storia abruzzese è costruita su simili buffonate, mali inamovibili e sempiterni. Nessuno mai caccia un ragno dal buco, e noi dobbiamo solo pagare. Tanto, poi ce ne scordiamo anche noi e chi si è visto, si è visto.
Senza palle di vetro, prevediamo il futuro: a fine 2018 sarà la stessa bisunta e desolante pantomima. Non ci meritiamo, evidentemente, un Abruzzo migliore.
PENSIERINO – Sarà dura sopportarsi in tv le chiacchiere elettorali che ormai sono piatte, noiose, tutte uguali, spesso del tutto cretine. Un consiglio: compratevi dei vecchi film da Amazon , di Totò o di Charlot, e guardateveli. Pazienza, il 4 marzo arriverà, anche se sarà stucchevole aspettare tanto tempo.
PENSIERINO 2 – Provate ad ascoltare il silenzio. Scoprirete che ha molto da dire a chi sa capire. Una volta si diceva per dire, oggi è proprio assolutamente vero.
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