M. Febbo: attività del Genio civile al palo
Chieti – (F.C.). “Si annunciano fantacantieri ma la realta’ e’ cosa ben diversa: gli uffici del Genio civile di Chieti, Teramo e L’Aquila – Avezzano non rilasciano i certificati antisismici (l.28/2011), quindi tutto fermo! Quello che sta accadendo e’ assurdo, paradossale e oltretutto dannoso per la nostra economia, purtroppo. Auspico che l’Esecutivo regionale intervenga in maniera risolutiva per sbloccare lo stallo in cui versano ancora gli uffici del Genio civile, tutt’oggi saturi e bloccati nel rilasciare le autorizzazioni sismiche attinenti gli immobili privati e pubblici per mancanza dei Responsabili che firmano le pratiche edilizie, o meglio per la revoca della nomina del responsabile. Una situazione incresciosa che si protrae da troppo tempo senza trovare una soluzione”. Questa la denuncia sollevata dal Consigliere regionale Mauro Febbo che specifica quanto segue: “Gli uffici del Genio civile hanno arretrati insopportabili; l’edilizia regionale risulta ferma al 75% perche’ centinaia e centinaia di pratiche non vengono rilasciate perche’ viene ancora individuato il responsabile che deve firmarle. Una situazione veramente assurda. Anziche’ tenere conferenze stampa giornaliere, il Presidente D’Alfonso si concentrasse sui veri problemi da affrontare, cosi’ da dare risposte concrete al mondo delle imprese e del lavoro. Questo Governo regionale – sostiene Febbo – si trova ancora impreparato nel recepire la nuova normativa (LR 28/2011) che impone di passare da regime semplificato del deposito sismico a quello autorizzatorio, in base al quale, nelle zone ad alta e media sismicita’, i lavori di costruzione (e non solo) non potranno cominciare senza il preventivo rilascio dell’autorizzazione sismica da parte degli uffici del Genio civile. Una situazione imbarazzante che resta irrisolta anche dopo le denunce del mondo delle imprese (Ance), degli Ordini Professionali (ingegneri, architetti, geometri ), dei sindaci e del Gruppo di Forza Italia intervenuto sulla vicenda gia’ a settembre. A pagare le conseguenze dello stallo amministrativo – spiega Febbo – sono le imprese edili che, nonostante abbiano gia’ scontato negli ultimi anni i danni di una crisi economica, oggi sono gravate da una burocrazia lenta e pasticciona conseguenza dall’inerzia della Regione Abruzzo implacabile. Pertanto – conclude Febbo – nei prossimi giorni promuovero’ una interrogazione affinche’ l’esecutivo regionale trovi al piu’ presto una soluzione immediata in modo da arginare i danni economici che si stanno arrecando alle imprese e al comparto dell’edilizia. Spero che questa volta il Presidente D’Alfonso non mi risponda come a settembre quando disse che ‘difendevo corporazioni’.
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