“Macerie? Si potevano rimuovere da tempo”
Roma – La nostra foto è eloquente e parla molto di più dei dossier e delle ricerche: ritrae le macerie accumulate a Piazza d’Armi. La foto di InAbruzzo.com è del mese di ottobre 2009, ma le macerie c’erano già da almeno due mesi prima. Sono ancora lì, nessuno sa quanto amianto e quante sostanze tossiche potrebbero contenere, a pochi metri da strade e attendamenti frequentati ogni giorno. Per Legambiente, che va anticipando qua e là da giorni i contenuti di una sua ricerca sui problemi del dopo sisma, le macerie accatastate a L’Aquila e negli altri 56 comuni del cratere – che hanno scatenato ieri la protesta pacifica dei cittadini, il ”popolo delle carriole”, sceso in campo per avviare lo sgombero dei detriti – potevano gia’ essere rimosse. Sono state gia’ varate norme che definiscono come trattarli, e’ possibile da subito e rapidamente individuare siti temporanei di stoccaggio. Un rapporto di Legambiente – che da mesi lavora sul territorio aquilano con l’Osservatorio ”Ricostruire pulito” costituito con Libera e Provincia dell’Aquila – sgombera, sostiene l’associazione, il campo dalle tante informazioni inesatte sull’affaire-macerie. Il primo quesito riguarda la quantita’ di macerie, sulla quale non esistono dati ufficiali. Una prima stima di Protezione civile e Vigili del fuoco parla di una forbice che solo per il comune dell’Aquila va da 1,5 a 3 milioni di metri cubi (4,5 milioni di tonnellate). Circa un terzo del totale, vale a dire 1 milione di metri cubi, si trova sulle strade, mentre 2 milioni sarebbero quelle accumulate all’interno delle case e nei cortili. Per dare il via alla ristrutturazione degli edifici, e’ quindi sufficiente spostare circa un terzo delle macerie: potrebbero partire, cosi’, i lavori sui circa 10 mila edifici danneggiati tra centro storico e frazioni, con le uniche variabili dei 140 siti sotto sequestro per le inchieste della magistratura sui crolli ”dolosi” e il materiale ”sensibile” proveniente da edifici di pregio storico-architettonico. (La foto esclusiva Col è di InAbruzzo.com, scattata a piazza d’Armi nell’ottobre 2009)
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