Chiesa e area Collemaggio, indecente e ignorante l’illuminazione esterna

L’Aquila – La nostra foto scattata la sera del 4 gennaio la dice tutta: la luce arancione di alcuni grossolani fari appesi ad arrugginiti pali metallici illumina male e troppo la facciata restaurata magnificamente. Tutto intorno è buio pesto, né la porta santa né la parte absidale sono illuminati. Non è una novità: è così da decenni. Il piazzale è al buio. Nelle tenebre e potete immaginare i quali condizioni tutta la vicina area dell’ex ospedale di Collemaggio. Insomma, il magnifico monumento gettato via, vilipeso in tutto ciò che riguarda le competenze aquilane. Restauro e ripristino del monumento, per fortuna, sono stati eseguiti dall’ENI.
Anche la vicina area del parcheggio, compreso il piazzale, è semibuia. Segno di un degrado e di una inadeguatezza all’ordinario che è tipicamente aquilana e con il terremoto non c’entra nulla. La città è sempre stata malmessa, lo era e lo è . Anche quando le sue preziosità monumentali le tornano servite su un piatto d’argento. Ma, a questo punto, secondo molti anche non meritate. Manca, come sempre è mancata, una cultura dell’arredo e della cura estetica. Altrimenti non si spiegherebbe come mai l’area di Collemaggio non è mai stata servita da un sistema di illuminazione adeguato, progettato da esperti, degno di un luogo tanto bello quanto degradato e trascurato: mentalità da profondo sud, che però oggi nel profondo sud è scomparsa. Ma a L’Aquila sopravvive.
Oggi offende non solo lo stato in cui si trova l’area di Collemaggio, ma anche il fatto che la facciata di San Bernardino sia quasi sempre al buio, pur disponendo di un magnifico impianto di illuminazione “firmato” da un’artista . Capire come la pensano in Comune o chi sa dove non è difficile: è impossibile. Forse perché a pensare non sono in molti. Altrimenti arrossirebbero.

06 Gennaio 2018

Categoria : Attualità