Santuario Ienca, neppure capaci di segnalarlo ai pellegrini
L’Aquila – Il cartell0 che vedete nella foto dà il benvenuto a chi arriva al santuario Giovanni Paolo II, al Vasto sul Gran Sasso. Ma può leggerlo, ovviamente, solo chi riesce ad arrivarci. Sempre che la strada per farlo sia aperta, visto che la rendono difficile sia frane che nevicate.
Il santuario dedicato al papa che visitava spesso la chiesetta di San Pietra della Ienca gli autisti dei bus turistici e dei mezzi che portano i pellegrini sanno a memoria la strada, oppure debbono fermarsi a chiederla. I costosi cartelloni installati sull’autostrada non indicano, infatti, da quale casello uscire per arrivare al luogo di venerazione. La segnaletica per il santuario, praticamente, non esiste. In questi giorni sono riaffiorate le polemiche sull’argomento, ma nessuno crede che porteranno una soluzione.
Da anni il santuario è stato riconosciuto come tale e rimane l’unico dedicato al papa polacco. Ma L’Aquila non se n’ò mai accorta o preoccupata. Sul piano turistico e organizzativo, non è stato mosso un passo; mancano tuttora adeguati servizi igienici, tanto per restare terra terra…
Il problema dei una segnaletica adeguata è semplicemente un problema idiota: basterebbero delle indicazioni adeguate agli svincoli per Assergi, e si può fare a meno dei costosi e inutili cartelloni sull’autostrada, visto che non spiegano dove uscire per arrivare al luogo di devozione. Usciti dalla A-24, i turisti e i pellegrini debbono trovare semplici e ripetuti segnali che indicano la strada. Lo capirebbe chiunque, ma evidentemente non un amministratore o un burocrate. San Giovanni Paolo II li aiuti, se ritiene ne valga la pena.
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