Spazio scuola – Giù le mani dal liceo classico
- dice una nota di Salvatore Santangelo – dimostra tuttal’attualità e la valenza dei temi trattati dal pamphlet “Giù le mani dal Liceo Classico” di Miska Ruggeri (Book Time – con prefazione di Massimo Fini).
Il volume è stato recentemente presentato nel Capoluogo abruzzese da “L’Aquila che rinasce” ed “Eolo” – presso il coworking “Strange Office”.
Con l’autore ne hanno discusso: Salvatore Santangelo, Andrea Taurino, Riccardo Cicerone, Alessandro Maccarone, Gianlorenzo Aloisio e Alessandro Rico.
Pur nella diversità di vedute, tutti gli interventi hanno sottolineato come all’orizzonte si stia delineando una guerra ideologica fra tecno-scienza – un sistema in cui scienza e tecnologia sono fuse insieme – e umanesimo, uno spazio in cui l’espressione simbolica umana (filosofia, letteratura, arte) ha un ruolo centrale.
E il confronto si giocherà tutto nell’ambito della formazione – scolastica o universitaria che sia.
Perché imparare il latino, quando è la programmazione il linguaggio dominante del mondo contemporaneo? Perché conoscere la filosofia quando sono gli algoritmi che guidano la società odierna?
La risposta è semplice: perché la programmazione senza latino è routine, gli algoritmi senza filosofia guidano macchine stupide con effetti inattesi e perciò pericolosi.
Lungi dall’essere una difesa d’ufficio della discipline umanistiche, questo tema è ormai diventato centrale nel dibattito culturale.
Alla fine dell’appassionante discussione, alla domanda: servono ancora le conoscenze umanistiche in un’epoca di informatica onnipresente?
La risposta, praticamente unanime è stata che non solo servono, ma sono diventate indispensabili.
Quindi: giù le mani dal Liceo Classico!
La manifestazione è stata sostenuta dalla Fondazione Carispaq e inserita nel calendario di Onda d’innovazione 2017.
Non c'è ancora nessun commento.