Botti sì e no, sicurezza incubo: è Capodanno ansioso
L’Aquila – Di sicuro c’è solo che a mezzanotte ovunque si spara e si tuona, si levano fuochi artificiali e scie colorate: tutto come sempre, incluse le corse al pronto soccorso e – speriamo di no – anche qualche vittima. Quest’anno da aggiungere l’ansia delle misure di sicurezza in ogni spazio che si prevede affollato per concerti, o semplici brindisi con annessi sorrisi forzati e ubriacature.no diventate un incubo nell’incubo e costano montagne di soldi. Ma ormai sono ritenute inevitabili .
Speriamo anche efficaci, ma finora l’Italia se l’è cavata bene, se escludiamo episodi come quello di Torino con 1500 feriti. Dovuto però soprattutto e inettitudine.
Anche per le manifestazioni abruzzesi sono in atto misure e provvedimenti per garantire controlli e sicurezza.
L’aspetto più ridicolo del Capodanno sono le ordinanze dei sindaci con divieto di uso dei botti, emesse spesse nelle ultime ore utili. Nessuno capirà mai perché i sindaci non si svegliano un mese rima di Capodanno.
“Ormai ho rinunciato a vendere giochi pirici e botti legali, troppe scartoffie e permessi – dice un commerciante – e poi arriva il divieto all’ultimo momento. Per i cinesi, invece, il divieto non serve a nulla: nei loro negozi si compera di tutto”. Chi sa, viene da domandarsi, se i controlli e le verifiche sono rigorosi presso gli attivissimi commercianti orientali…
Comunque sia e comunque vada, buon anno. L’Italia è fatta così. Prendere o lasciare.
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