Pedaggi d’oro, per NcS mazzata letale
“DAL GOVERNO PD COLPO DECISIVO PER L’ECONOMIA ABRUZZESE” -
“Non poteva mancare l’ultimo sgradito regalo agli abruzzesi da parte di un governo nazionale che ha vergognosamente distrutto e svenduto l’ Italia”. Così tuona il coordinatore regionale della Lega/Ncs in Abruzzo Giuseppe Bellachioma. Con l’aumento di circa il 13% dei pedaggi dell’ Autostrada dei parchi a fronte di una media nazionale di circa il 2% il malgoverno targato PD ha inferto un definitivo colpo di grazia alla, gia’ in difficolta’, economia abruzzese. L’Abruzzo, prosegue il coordinatore regionale, si allontana sempre di piu’ dalla capitale se consideriamo che, oggi, il costo del pedaggio autostradale e’ di gran lunga superiore al costo del carburante per km percorso e questo mette in ginocchio una regione che e’ gia in affanno e che cerca disperatamente di uscire da una crisi economica e sociale aggravata, purtroppo, anche dai disastri naturali che l’hanno recentemente colpita. La totale inefficienza delle istituzioni e l’imbarazzante mutismo del governo regionale nonche’ dei parlamentari locali e dei consiglieri regionali di maggioranza del centro sinistra e’ di certo da considerarsi un silenzio/assenso a questa azione di governo becera e iniqua a cui, essi stessi hanno, dato fiato e sostegno. Tirare la pietra e nascondere la mano e’ sempre stato il tipico atteggiamento del governo regionale l’alfonsiano ormai ridotto allo sbando. Chiediamo, con forza, al governatore D’ Alfonso, se ancora ha a cuore il destino di questa regione, di opporsi, con tutti i mezzi necessari, a questi rincari autostradali che fanno perdere competivita’ all’ intero sistema Abruzzo e, in particolare, al turismo che rimane una delle principali risorse della nostra terra. Andare e tornare da Pescara a Roma, in termini di pedaggio autostradale, costa come un biglietto aereo low-cost per recarsi in una qualsiasi capitale europea. La privatizzazione delle autostrade A24 e A25 e’ avvenuto sotto il governo di sinistra nel 200 ed e’ ormai noto come la stessa sinistra privilegi e sia favorevole ad accordi ed interessi di grandi manovratori finanziari ed economici.
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