Gas lago di Bomba: “L’esecutivo si è attivato?”
L’Aquila – (ACRA) – “Il 21 novembre scorso, rispondendo alla mia interpellanza riguardante il progetto petrolifero che si vorrebbe attuare in Val di Sangro, il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Mario Mazzocca affermava di aver predisposto ‘una diffida che la Regione per il tramite del proprio delegato all’ambiente ha inviato al MISE (Ministero dello Sviluppo economico) e al Ministero dell’Ambiente. Questa diffida sarà seguita da una specifica delibera di Giunta regionale che il consesso esecutivo abruzzese esaminerà venerdì’. Il Presidente D’Alfonso, intervenendo sulla questione e nel rassicurare sulla contrarietà della Regione al progetto, aveva invece pronunciato le seguenti parole: ‘Allora noi, laddove Arap ha dato luogo a qualche superfetazione documentale, faremo in modo che Arap venga sollevata da sé e dica un grande no all’operazione Bomba. Io non credo che l’attuale vertice di Arap possa mettersi in autonomia anche laddove avesse messo in giro lettere contraddittorie tipo quelle che lei Bracco ha individuato. Delibere contraddittorie’. Negli oltre trenta giorni che sono trascorsi da quella doppia risposta Mazzocca-D’Alfonso, cosa è stato fatto di concreto?”. E’ questo il fulcro del comunicato stampa diramato dal Consigliere regionale ed esponente di Liberi e Uguali Leandro Bracco che attiene a una delicata questione industriale e ambientale che riguarda diversi Comuni della Valle del Sangro. “Ricordo – spiega il Consigliere – che mercoledì prossimo 24 gennaio scadranno i termini per la presentazione delle osservazioni relative al progetto estrattivo nel lago di Bomba. L’iniziativa, come noto, prevede la realizzazione di una raffineria nel Comune di Paglieta, di un gasdotto lungo ben 21 chilometri e la perforazione di diversi pozzi proprio sotto lo stesso lago di Bomba. Lo sciagurato progetto – prosegue Bracco – era già stato fermato nel 2015 dal Consiglio di Stato che aveva ritenuto corretto, alla luce del principio di precauzione, il giudizio di non compatibilità espresso dal Comitato VIA regionale. Ciononostante, attraverso una presumibilmente strumentale modifica del piano dei lavori, la società Cmi Energia ha fatto rinascere, questa volta in sede nazionale, l’iniziativa.
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