No al metanodotto e solidarietà ai sindaci
Navelli – Riceviamo dal Comune di Navelli: “Cresce il fronte del No al metanodotto Rete Adriatica. A far sentire la propria contrarietà anche i sindaci dell’Altopiano di Navelli, territorio interessato dal passaggio del metanodotto. “Un’opera il cui impatto ambientale e i pericoli in caso di rotture o di sisma, rischiano di ricadere solo sulle spalle dei residenti delle zone interne”, ha detto il sindaco di Navelli Paolo Federico, “il metanodotto, una volta realizzato, comporterebbe una servitù di 40 metri sulla quale non si potranno piantare alberi, realizzare case o altre costruzioni. In particolare, proprio a Navelli, il metanodotto, metterebbe una pietra tombale su qualsiasi ipotesi di sviluppo urbanistico, dato che il suo passaggio affiancherebbe il centro abitato. Il tutto senza contare il rischio sismico, i pericoli per le eventuali rotture e il danno all’ambiente. Inoltre, è necessario capire che la nostra Regione, ed in particolare i territori dell’aquilano, da tempo, hanno intrapreso un’altra strada per lo sviluppo legata al turismo, alle bellezze naturalistiche, alla cultura, ai beni monumentali e alle eccellenze agro alimentari. Credo che questi aspetti poco si sposino, tra l’altro, con la realizzazione di una centrale di spinta a Sulmona necessaria a far andare il gas del metanodotto sino a Minerbio (Bo) ma in grado di rilasciare inquinanti un una zona come la Valle Peligna, dove come hanno dimostrato i recenti incendi, il ricambio di aria è più lento proprio a causa della particolare conformazione della Conca Peligna. Motivi per cui esprimiamo vicinanza agli oltre 20 colleghi della Valle Peligna, Alto Sangro e Valle Subequana che venerdì accompagneranno il sindaco di Sulmona Annamaria Casini a Roma per far sentire ancora una volta la voce del territorio”.Il metanodotto Rete Adriatica voluto dalla Snam è lungo oltre 680 km e dovrebbe collegare Massafra in provincia di Taranto con Minerbio in provincia di Bologna.
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