Collemaggio, sarà davvero Natale


L’Aquila – Durante la messa di mezzanotte, domenica, per L’Aquila sarà davvero Natale, nella basilica di Collemaggio restaurata e restituita al popolo. L’Aquila senza Collemaggio non ha volto né identità da otto anni. Oggi torna se stessa. L’edificio racchiude misteri, esoterismo, suggestione profonde che evocano in ognuno pensieri di trascendenza. C’è qualcosa di grande e di unico nella basilica, tra storie di Templari e ispirazioni mistiche, giochi di luce, ricorrenze legate al Sole e alla luce. La perfezione dell’edificio stupisce e induce alla riflessione, entra nell’intimo di ogni persona sensibile, che ci sia fede oppure no. Che sia vero tutto ciò che si racconta, oppure solo suggestione. Antica sapienza architettonica, merletti di pietra, raggi di luce e simboli iniziatici compongono un concerto solenne che sfugge alla razionalità e, come disse Einstein, lasciano spazio indecifrabile al mistero.

LA CRONACA – Grazie a un modello unico di collaborazione tra Eni, Soprintendenza, Universita’ italiane, oggi e’ stata restituita alla cittadinanza aquilana la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, completamente restaurata dopo i gravi danni subiti in seguito al sisma del 2009. Con l’impegno e la competenza di tutti i soggetti coinvolti i lavori sono stati completati nei tempi previsti. Eni ha messo in campo il proprio know how nei progetti complessi e le tecnologie piu’ avanzate.
La cerimonia di riapertura della Basilica si e’ tenuta oggi alla presenza del ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, dell’arcivescovo metropolita dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi, del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, della soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la citta’ dell’Aquila e i comuni del cratere, Alessandra Vittorini, del chief Services & Stakeholder relations officer Eni Claudio Granata. Nell’ambito della cerimonia si e’ tenuta la traslazione dell’urna di S. Celestino V. Lo riferisce una nota dell’AGI.
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio e’ considerata una delle chiese piu’ importanti dell’Aquila, di proprieta’ del Comune della citta’, icona della storia dell’architettura medievale. All’epoca della sua costruzione, nel 1287, la Basilica risulto’ essere la piu’ grande d’Abruzzo, riflettendo nella sua austerita’ architettonica il messaggio di Pietro del Morrone, che, proprio qui, fu incoronato Papa il 29 agosto 1294 con il nome di Celestino V.

Con il complesso e attento intervento di restauro della Basilica, divenuta nel corso dei secoli un elemento identitario per la cittadinanza, si e’ restituito agli aquilani il monumento nella sua interezza, rispettandone la sacralita’ e il significato storico, con interventi che hanno riguardato il consolidamento strutturale con il miglioramento sismico, l’attenta ricostruzione delle parti crollate, il restauro e la ricomposizione degli elementi architettonici e degli apparati decorativi e l’adeguamento tecnologico. All’intervento sulla Basilica si aggiunge anche la riqualificazione dell’adiacente Parco del Sole che sara’ completata nella primavera del 2018.
Il percorso di recupero ha affidato la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza alla soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo, poi soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, che ha coordinato l’attivita’ di supporto tecnico scientifico garantita dal Politecnico di Milano, dall’Universita’ La Sapienza di Roma e dall’Universita’ dell’Aquila.
L’apporto di Eni, oltre alla componente finanziaria del progetto, e’ consistito nell’attivazione delle sue competenze organizzative in progetti articolati, nell’utilizzo di tecnologie avanzate nella capacita’ gestionale maturata nel contesto competitivo internazionale in scenari di grande complessita’. La conservazione, la sicurezza e il miglioramento sismico della Basilica sono stati gli obiettivi principali del progetto di restauro, nel rispetto delle esigenze di tutela dei valori storico-artistici e culturali del monumento. Le strutture sono state consolidate, le parti crollate ricostruite utilizzando anche tecniche e tecnologie di moderna concezione, ma compatibili e rispettose dei principi che un attento restauro conservativo suggerisce.

Al fine di facilitare le attivita’ di indagine e misurazione, oltre che per gestire al meglio la costruzione e ottimizzare la futura manutenzione, e’ stato elaborato, mediante uno scanner, un modello digitale di estremo dettaglio a supporto di un vasto ed articolato database. In particolare i lavori di restauro della Basilica, hanno riguardato il consolidamento della facciata, del campanile, dell’abside, di tutte le murature e dei pilastri della navata (anche con tecniche di smontaggio controllato), la ricostruzione della parte crollata del transetto, dei pilastri polilobati, dell’arco trionfale e delle coperture, l’attento restauro degli altari laterali, delle preziose cappelle di Jean Bassand e del Santo, che hanno rivelato le piu’ interessanti scoperte restituendo, con nuove luci e nuovi colori, un inedito apparato decorativo barocco. Il restauro ha interessato anche la pavimentazione dell’area del transetto, le balaustre marmoree, gli affreschi e i tanti altri preziosi dettagli della Basilica.
Sono stati realizzati, inoltre, nuovi impianti tecnologici ed e’ stato installato un sistema di monitoraggio della struttura. E’ stato infine realizzato un impianto geotermico che alimenta il sistema di riscaldamento delle panche che ospitano i fedeli nella Basilica.
In coerenza con i valori di sostenibilita’ che da sempre promuove, con il restauro e la riapertura della Basilica, Eni ribadisce la grande attenzione nei confronti del territorio, inviando un forte segnale di ripartenza alla popolazione aquilana, restituendo cosi’ un simbolo rappresentativo della vitalita’ economica e culturale della citta’. A tal fine, oltre ad aver messo in campo tutte le sue capacita’ e il suo project management. Eni si e’ posta come linea guida prioritaria anche il tema della sicurezza, che ha accompagnato i lavori in questi due anni portando avanti cosi’ un modello di intervento gia’ sviluppato in passato con grande successo.
La soprintendenza ha messo in campo tutta l’esperienza nel campo della tutela, della ricerca e del restauro gia’ sperimentata nei precedenti complessi interventi effettuati sulla Basilica, oltre alle competenze e agli approfondimenti tecnico scientifici e disciplinari maturati nella recente esperienza della vasta e articolata ricostruzione del patrimonio culturale dal 2009. In questo percorso e’ stato fondamentale il contributo specialistico degli autorevoli esperti dei tre Atenei, che hanno condotto le approfondite analisi preliminari e affiancato con alta professionalita’ e competenza l’iter della progettazione.


20 Dicembre 2017

Categoria : Attualità
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