Lettere – Pariamo anche di calcio…
L’Aquila – Scrive Franco Tacccia: “….ma non dei problemi della squadra rossobleu bensì di quelli legati al torpore (?) di chi avrebbe potuto fare qualcosa per regalare un momento di spensieratezza alla città .Dopo la telenovela, più stucchevole di quelle propinate dalla tv, della realizzazione dello stadio per il calcio, che come prevedibile continuerà ad essere chiamato lo stadio di Acquasanta…..da circa un anno l’impianto c’è per davvero, nel senso che almeno a vederlo sembra completato. C’è ancora incredibilmente il problema dell’agibilità per il settore distinti che però alla luce della situazione attuale per quanto riguarda il campionato in corso è all’ultimo posto nella scala delle problematiche. La domanda è semplice. Possibile che in una città nella quale il calcio avrebbe potuto e dovuto costituire un grande veicolo per l’aggregazione, dopo mesi e mesi non si sia riusciti ad organizzare almeno un’amichevole con una squadra di blasone? Si fanno dovunque, anche in paesi sperduti, senza offesa, nei quali per riempire lo stadio tocca andare a prendere la gente col treno, e a L’Aquila no? Non è impresa da titani ma sarebbe bastato che qualcuno dotato di un minimo di iniziativa, in grado di esprimersi correttamente e senza essere necessariamente del mondo del calcio avesse provato ad entrare in contatto che so, col Bologna, col Napoli, magari addirittura con la Juve.
Fantasie irrealizzabili, eh?
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