La Cifone smentisce Bizzarri
L’Aquila – La Preside della Facoltà di Medicina Maria Grazia Cifone smentisce le recenti affermazioni del Dott. Francesco Bizzarri in particolare, per quanto di competenza, sull’esonero tasse e sulle Scuole di Specializzazione.
“Relativamente a quanto insinuato dal rappresentante dell’UGL in seno all’RSU sul presunto non rispetto da parte del nostro Ateneo dell’esonero dal pagamento delle tasse universitarie, giova ricordare la sostanziale differenza fra le “tasse” e i “contributi”. Tutti gli studenti iscritti presso l’Ateneo Aquilano, grazie all’accordo Gelmini/di Orio, siglato dopo il sisma del 6 aprile, sono esonerati dal pagamento delle tasse universitarie! L’importo di 150 euro a cui ha fatto riferimento il Dott. Bizzarri, rappresenta il “contributo” che deve coprire chi, in possesso di un diploma regionale o universitario acquisito prima del 1999, intende chiedere il cosiddetto “riconoscimento dei crediti” della carriera pregressa per poter acquisire il diploma di “laurea” corrispondente. Ciò riguarda, in particolare, tutti i vecchi diplomi (pre riforma ex-DM 509/99) abilitanti all’esercizio delle professioni sanitarie (infermiere, ostetrico, fisioterapista, tecnico della riabilitazione psichiatrica, ortottista, educatore professionale, terapista occupazionale, dietista, igienista dentale, tecnico di laboratorio, tecnico di radiologia medica, tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, ecc ecc). Coloro che intendono “riconvertire” il loro titolo abilitante e acquisire la “laurea” sono considerati, a tutti gli effetti, STUDENTI e, pertanto, NON pagano le tasse universitarie.
In sintesi, l’accordo Gelmini/di Orio, i cui vantaggi rimangono, oggettivamente, indiscutibili, prevede l’esonero dal pagamento delle “tasse universitarie” per chi si iscrive nel nostro Ateneo ma non prevede l’esonero dal pagamento dei “contributi” come quello sopra descritto.
Relativamente alle esternazioni del Dott. Bizzarri sulle Scuole di Specializzazione, basterebbe leggere il Decreto Ministeriale del 5 febbraio u.s. per capire che il Ministero dell’Università ha iniziato il processo, preannunciato da alcuni anni, di “razionalizzazione delle Scuole di Specializzazione” che ha interessato la totalità delle Facoltà mediche del nostro Paese e che è, attualmente, oggetto di forti polemiche e intensi dibattiti nel mondo accademico. Forse giova comunicare che sia la CRUI sia la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina hanno presentato al Ministro Gelmini mozioni approvate all’unanimità affinchè si rivedessero alcune posizioni in merito al riassetto delle scuole di specializzazione che, oggettivamente, presenta moltissimi punti critici.
In sintesi, è stato introdotto il nuovo concetto di “aggregazione” fra diverse sedi universitarie (prioritariamente in ambito regionale) per ridimensionare il numero delle Scuole, mantenendo, peraltro, inalterato rispetto allo scorso anno accademico il numero dei contratti per gli specializzandi medici (n. 5000). Le Scuole di Specializzazione che avevano meno di tre contratti nell’anno accademico 08/09, sono state accorpate prevedendo una sede “capofila” amministrativa e, appunto, altre sedi “aggregate”.
Non si riesce ad intravvedere, oggettivamente, quale sia il vantaggio derivato da questa operazione, da qualunque punto di vista la si osservi. Appare, invece, facile dedurne i disagi che deriveranno dall’applicazione di queste disposizioni ministeriali, soprattutto per i futuri specializzandi.
Nel caso specifico della nostra sede, il DM del 5 febbraio ha disposto l’attivazione complessivamente di 35 Scuole di Specializzazione (vedi allegata tabella) di cui n. 11 in piena autonomia e n. 24 aggregate. Di queste ultime, L’Aquila è sede capofila per n. 6 Scuole. Delle restanti n. 18 Scuole aggregate, n. 9 hanno Chieti come sede capofila, n. 5 Roma La Sapienza, n. 2 Roma Tor Vergata, n. 2 Bari. Appare incredibile che, in taluni casi (es. la Scuola di Chirurgia Vascolare) si sia prevista la “disaggregazione” intra-regione per disporre “aggregazioni” tra regioni a volte neanche confinanti(la sede di Chieti ha la Scuola autonoma mentre L’Aquila è stata “aggregata” alla sede capofila Bari).
Si preannuncia un frenetico andirivieni di docenti e specializzandi tra le sedi aggregate, spese da sostenere per viaggi, missioni, concorsi, esami, consigli di scuola…..Quindi, anche da un punto di vista economico, si possono prevedere solo oneri aggiuntivi per tutti (a proposito…chi coprirà le spese?….).
Anche il comparto amministrativo, in particolare il Settore Scuole di Specializzazione (che il Dott. Bizzarri dovrebbe rappresentare) è fortemente destabilizzato dalle suddette “novità” che sconvolgono le regole pre-esistenti senza però averne dettate di nuove….E’ di questi giorni una intensa, corposa, frenetica, nervosa corrispondenza anche fra i Responsabili Amministrativi dei Settori specifici nelle diverse sedi universitarie e i referenti del MIUR nel tentativo di “capire” e di sciogliere le decine e decine di dubbi e riserve sulle nuove disposizioni e sulla loro attuazione. Si ribadisce che questo è il risultato di un processo che si sta portando avanti nel nostro Paese all’insegna della cosiddetta “razionalizzazione” del Sistema Universitario Nazionale che, fra un taglio a destra un taglio a sinistra, prevede la “fusione” degli Atenei. Il processo sembra essere cominciato con le Scuole di Specializzazione quasi queste rappresentassero il trampolino di prova, il primo step di un disegno ben più corposo. La nostra sede, come tutte le altre, sta preparando il ricorso al TAR contro il Decreto Ministeriale.
Le affermazioni del Dott. Bizzarri sono, quindi, infondate.
Nel rispetto dei lettori e in difesa dell’Ateneo e della Facoltà di Medicina, è doveroso spiegare…. e smentire chi, ancora una volta, spende le sue energie solo per gettare “fango” su coloro che, affrontando e superando, giorno dopo giorno, difficoltà ed imprevisti, stanno veramente lavorando per la “ricostruzione”.
Di fango da smaltire ne abbiamo già abbastanza!”.
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