Confcommerecio, stop per Megalò Due
SODDISFAZIONE PER L’INTERVENTO DELLA REGIONE -
CHIESTO UN CONSIGLIO REGIONALE STRAORDINARIO
SULLA CRISI DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL COMMERCIO -
Scrivono Donatelli e Cioni, il presidente e il direttore della Confcommercio: “Abbiamo appreso delle iniziative da parte del Presidente della Regione Abruzzo e dell’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Chieti, interventi tesi a bloccare l’inizio dei lavori dell’ennesimo colosso distributivo, peraltro in un’area urbanistica a concreto rischio esondativo, che per il momento scongiurano un ulteriore, enorme scempio urbanistico, edilizio e socio economico a danno dell’Abruzzo e per questo esprimiamo particolare soddisfazione.
Tuttavia non possiamo permetterci di abbassare la guardia e per tale ragione richiediamo comunque al Presidente del Consiglio Regionale la convocazione della massima Assise abruzzese affinché proceda a fare il punto sulla grave crisi del piccolo commercio, anche alla luce della eccessiva presenza della GDO che assegna all’Abruzzo il primato nazionale ed europeo di superficie di mq di GDO per abitante.
Siamo fiduciosi di veder accolta la nostra richiesta perché da anni assistiamo a tali tristi primati della nostra Regione ed al drammatico fenomeno dello spopolamento e del degrado dei nostri centri storici (proprio in questi giorni sono stati resi noti gli esiti di studi che assegnano a Chieti il record negativo di chiusure nel centro urbano che dimostrano in modo evidente la nostra tesi) proprio a causa della chiusura dei negozi di fronte al debordare senza limiti della GDO.
Attendiamo dal Presidente del Consiglio Regionale un riscontro positivo perché bisogna necessariamente dare delle risposte adeguate all’entità di tale crisi che mette a rischio l’intero sistema distributivo del piccolo commercio abruzzese e migliaia di posti di lavoro a “COSTO ZERO” per i conti pubblici, a differenza di altri settori che richiedono ed ottengono milioni di euro per creare occupazione e poi lunghi periodi di cassa integrazione che costano e pesano sulle risorse finanziarie regionali.
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