Sindaco su tagli posti letto Uoc Oncologia
L’Aquila – Il sindaco Pierluigi Bioni ha inviato al Manager della ASL Tordera e alle autorità sanitarie per conoscenza la seguente lettera:
“Egregio direttore,
facendo seguito alle sollecitazioni ricevute e a quanto già informalmente rappresentato in occasione del nostro incontro presso il presidio ospedaliero San Salvatore, si ribadisce ufficialmente la necessità affinché la S.V. voglia disporre – con gli strumenti ritenuti opportuni – l’incremento della dotazione di posti letto ordinari per l’Unità operativa complessa di cui all’oggetto o, in subordine, il suo mantenimento.
Attualmente, infatti, il reparto dispone di otto p.l. cui si aggiungono i dieci diurni ma, in seguito al riordino della rete ospedaliera disposta con il decreto del commissario ad acta n. 79 del 21 luglio 2016, per gli stessi è previsto un calo a cinque.
La cosa appare paradossale per una serie di ragioni, non ultima quella che vuole il San Salvatore come un presidio a vocazione oncologica, circostanza che trova la sua ragion d’essere certamente nell’ambito dell’area funzionale chirurgica ma anche in quella medica.
I dati ufficiali desunti dalla scheda budget 2016 parlano chiaramente a favore dell’Uoc: un tasso di occupazione dei p.l. pari al 120,55%, con una percentuale molto bassa di ricoveri inappropriati (3,22%); 2.067 prestazioni ambulatoriali complesse Pac 1 e 2 attivate a far data dal 1° agosto 2016 e 4.704 visite ambulatoriali; un indice di attrazione dell’Uoc con un più 13,57% per la mobilità extra regionale e un più 13,35 per quella interna all’Abruzzo.
L’Uoc di Oncologia, tra l’altro, è uno dei pochissimi centri al mondo che può vantare ben quattro certificazioni europee ESMO per l’integrazione con le cure palliative.
L’obiezione che potrebbe essere posta è che il disegno complessivo in ambito sanitario indica la rotta di una sempre minore ospedalizzazione del paziente oncologico in favore di un maggiore ricorso al day hospital, questa è però una strategia che si scontra con alcune criticità strutturali: una inadeguata attività assistenziale territoriale, la difficoltà a dimettere in ADI i pazienti con terapie complesse; le lunghe liste di attesa per il trasferimento in lungodegenza e la resistenza che molti pazienti eleggibili oppongono all’affidamento presso gli hospice, condizione quest’ultima ben nota alla comunità scientifica.
In ultimo preme far rilevare, senza alcun intento campanilistico, che l’ospedale di Pescara, ha visto un incremento dei p.l. complessivi assegnati al medesimo reparto, che sono passati da 23 a 28 (di cui sette diurni) con una percentuale sul totale dei posti letto pari a quasi tre volte quella del capoluogo, nonostante nel richiamato DCA 79/2016 il tasso di occupazione riferito all’anno 2014 fosse per lo Spirito Santo all’86,6% a fronte del 113% dell’Aquila.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, si inviano distinti saluti
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