L. Bracco: la corruzione è in crescita, l’Abruzzo è “maglia nera”
Pescara – (F.C.). “La concussione e’ purtroppo un architrave della Pubblica amministrazione made in Abruzzo. Un vero e proprio cancro le cui metastasi hanno intaccato organi vitali del sistema”. E’ il commento del Consigliere Leandro Bracco (Si) dopo la pubblicazione di uno studio che ha visto impegnato per diverso tempo l’Istituto nazionale di Statistica e che riguarda la sicurezza dei cittadini nel biennio 2015 – 2016. “La situazione sul territorio nazionale – spiega l’esponente di Sinistra Italiana – e’ notevolmente diversificata e varia in misura considerevole da zona a zona. La corruzione e’ compresa in una forchetta che va dal 2% della Provincia autonoma di Trento al 17,9% del Lazio. La nostra Regione si attesta su un per nulla lusinghiero 11,5%. Sul fronte della sanita’, proprio la corruzione e’ parecchio presente in Abruzzo (4,7%) e questo dato supera di sei decimali il tasso della Campania. Altra ciliegina sulla torta (si fa per dire) concerne la richiesta di tangenti o favori in cambio di benefici di stampo assistenziale. A fronte infatti di un valore medio nazionale del 2,7%, l’Abruzzo tocca la quota tutt’altro che edificante del 7,5%”. “A livello generale – specifica Bracco – la medaglia d’oro della corruzione va al Sud Italia mentre l’argento e’ appannaggio delle regioni del Centro e il gradino piu’ basso del podio e’ detenuto da Sicilia e Sardegna. Il Nord dello Stivale sembra invece essere su un altro pianeta. E l’Abruzzo? Insieme al Lazio e alla Puglia siamo in ascesa. Una crescita di cui pero’ vergognarsi amaramente considerato che si parla di corruzione”. “Lascia interdetti e attoniti – sottolinea il Consigliere regionale – il prospetto che attiene alla richiesta di denaro, favori o regali in cambio di beni e servizi. L’Abruzzo e’ la terza peggiore fra le venti realta’ regionali italiane a causa di un deplorevole 17,5%. Peggio di noi solamente l’inarrivabile Puglia (32,3%) e il mai assente Lazio (21,5%). Il Friuli Venezia Giulia (3,9%), la Provincia autonoma di Bolzano (5,6%) e il Piemonte e la Toscana (appaiate al 7%) sembrano invece un arcipelago di rettitudine”. “Ulteriore ferita sanguinolenta – evidenzia Bracco – e’ quella che concerne le famigerate raccomandazioni. Nella nostra regione una persona su quattro (25,7%) e’ entrata in contatto con tale pratica odiosa. Un leggerissimo sospiro di sollievo deriva dal fatto che in questo caso non siamo sul podio dei peggiori. In Umbria (26,3%), Lazio (29,9%), Sardegna (30,5%), Basilicata (31,8%) e Puglia (34,3%) tira infatti un’aria peggiore”. “Riuscire a coniugare etica e diritto – si chiede il Consigliere – e’ una chimera? Probabile anche se sono fermamente convinto che un politico che accettando il compromesso morale si lascia corrompere, non puo’ che essere paragonato alla feccia. Una feccia nauseabonda e ributtante che infesta la societa’, ruba ai poveri opportunita’ di emancipazione e ammorba il futuro delle nuove generazioni. Un male che va combattuto frontalmente. Perche’ la migliore forma di educazione non e’ articolare discorsi di mille parole bensi’, con la propria azione – conclude Leandro Bracco – dare l’esempio”.
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