Qualita’ vita: Cna, Abruzzo, classifica medio-bassa e c’è chi peggiora rispetto al 2016
NELLA MEDIOCRITA’ ABRUZZESE CHIETI E L’AQUILA PERDONO ALCUNE POSIZIONI , RWEANO E PESCARA NE GUADAGNANO –
Pescara – I latini parlavano di aurea mediocritas, ma in Abruzzo forse è solo mediocritas, che dura da anni. Bloccata. E confermata oggi.
“L’Abruzzo migliora mediamente le sue posizioni, anche se continua a veleggiare nella parte medio-bassa della graduatoria italiana”. Lo afferma, come riporta anche l’AGI, il direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo, commentando la pubblicazione dell’annuale graduatoria, redatta dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, sulla qualita’ della vita nelle province italiane: una pagella che conferma la natura contraddittoria della realta’ regionale, fatta di luci ed ombre.
“Il fatto che le province di Teramo e Pescara guadagnino significative posizioni, rispetto a un anno fa, va salutato con favore; d’altra parte, anche le altre due, che hanno il segno “meno” rispetto a dodici mesi fa, ovvero Chieti e L’Aquila, perdono in realta’ pochissime posizioni”. “Significativi – osserva ancora Di Costanzo – sono pero’ soprattutto alcuni squilibri che le diverse pagelle redatte dal quotidiano economico mettono in evidenza relativamente ai nostri territori: perche’ se ad esempio Chieti risulta la terza provincia d’Italia nel rapporto tra export e Pil pro-capite, risultando dunque un’eccellenza assoluta in campo nazionale, e’ vero anche nella diffusione della banda larga, ovvero un’infrastruttura strategica per lo sviluppo delle imprese, veleggia nella parte bassa della classifica, dove addirittura Teramo figura all’ultimo posto. Segnali, questi, che confermano quanto sia ancora forte il differenziale negativo che pesa tra la nostra regione ad altre aree del Paese. E lo stesso discorso puo’ essere fatto sugli squilibri testa/coda di Pescara in fatto di sicurezza e giustizia (ultimi posti) e cultura e tempo libero (tra le prime dieci). Oppure per l’altissimo sviluppo, nell’Aquilano, dell’e-commerce, cui fa da contrappeso negativo la ridottissima presenza di start-up, ovvero imprese innovative”. In conclusione, per il direttore regionale della Cna, “occorre sempre piu’ orientare gli investimenti pubblici in direzione della riduzione di quelle criticita’ che ancora ci penalizzano pesantemente rispetto al resto del territorio italiano; e in questo senso gli investimenti sulla banda larga, messi in campo con il Masterplan, muovono nella giusta direzione”.
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