Turismo bianco abruzzese e lacrime
Nei telegiornali Mediaset,m come è giusto, grande attenzione per la stagione sciistica invernale, partita alla grande sulle Alpi. Degli Appennini nessuna notizia.
In particolare c’è un servizio su un’area sciistica delle Dolomiti.
A questo punto per gli abruzzesi che amano la montagna, è il momento delle lacrime. Sentite che roba. In quell’area sciistica i cannoni sparaneve sono circa 600, perfettamente operativi se occorrono. Sono ecologici, silenziosissimi, e usano solo acqua assolutamente pulita, definita potabile dalle guide locali. e perfettamente battute. I battipisdta sono ibridi (cioè in parte elettrici). I mezzi pubblici di trasporto e per i servizi come i rifiuti sono elettrici.
Tutto ovviamente è on line e continuamente aggiornato in varie lingue. I prezzi della ricettività sono giusti e perfettamente adeguati all’offerta, davvero per tutte le tasche.
Il raffronto con la nostra montagna abruzzese – tranne qualche eccezione tipo Roccaraso – rammenta la battaglia di Canne e la distruzione delle legioni romane. Una catastrofe abissale. Gestioni che non funzionano, gli stessi problemi ogni anno. Carenze, ritardi, disservizi. Il Gran Sasso aquilano è un caso particolare, un vortice dal quale non si esce, un mare di debiti i piuttosto che di distese bianche e cieli sereni.
E allora capite perché viene da piangere…
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