I sindacati sul personale ASL Aq


L’Aquila – Scrivono i sindacati: “Le organizzazioni sindacali prendono atto delle dichiarazioni fornite da esponenti del Pd dell’Aquila in merito agli impegni assunti dall’assessore regionale alla sanità per il 2018, consistenti in uno stanziamento di risorse aggiuntive utili alla copertura del fabbisogno del personale attualmente in servizio.
La FP CGIL, la CGIL Abruzzo e la FP CGIL Medici, già dal mese di ottobre di un anno fa avevano evidenziato la necessità di una rivisitazione e di un incremento del conto economico programmatico della Regione Abruzzo riferito al personale delle Asl, tanto che nel mese di settembre 2017 i sindacati avevano dichiarato lo stato di agitazione del personale e nella sede della Prefettura di L’Aquila durante il tentativo di conciliazione era stato assunto da parte della Regione stessa un impegno alla rivalutazione delle risorse da mettere a disposizione a partire dal 2018.
A nostro parere tale impegno rappresenta un primo passo di un percorso che potrà essere completato solo nel momento in cui verrà definitivamente configurato il reale fabbisogno di personale, che ad oggi ricordiamo risulta essere carente di circa 600 unità lavorative (dati certificati dalle Delibere della ASL della provincia dell’Aquila) tutto ciò tenuto conto della necessità dei servizi da garantire nel pieno rispetto delle normative contrattuali e di legge in tema di orario di lavoro.
Inoltre, come più volte rappresentato, alla definizione dei fabbisogni di personale deve far seguito l’effettivo stanziamento delle risorse necessarie alla completa copertura economica del costo del personale stesso. Risorse che devono essere garantite anche per i processi di stabilizzazione del personale precario e per lo sblocco del turnover.
Infatti, pur consapevoli delle consistenti risorse che devono essere messe a disposizione per il raggiungimento di tale scopo, riteniamo che la garanzia del diritto alla salute di ogni cittadino non può essere calato in un discorso esclusivamente ragioneristico, bensì deve partire e quindi rispondere alle esigenze di prevenzione e cura dell’utente/cittadino.
Tale percorso inoltre non può e non deve prescindere da una riduzione degli sprechi, che pur sono presenti, attraverso un programma complessivo di ottimizzazione delle risorse, dei servizi, nel pieno rispetto della dignità e del diritto costituzionale alla salute che deve essere fruibile da ogni cittadino, in egual modo, in ogni ambito provinciale e regionale. Anzi, maggiore attenzione e maggiori investimenti devono essere effettuati nelle aree interne notoriamente disagiate.
Siamo inoltre convinti che un miglioramento della qualità dei servizi si potrà ottenere solo attraverso un miglioramento delle condizioni di lavoro, riconducendo l’organizzazione del lavoro stesso al pieno rispetto dell’art.14 della Legge 161/2014 (rispetto dei riposi obbligatori per il personale turnista), al pieno rispetto delle mansioni relative alla categoria professionale di appartenenza e con prospettive di stabilità e crescita professionale.


24 Novembre 2017

Categoria : Cronaca
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