Abruzzo in regressione, Febbo: Paolucci si dimetta


Tutti gli indici smentiscono questo esecutivo regionale -

Pescara – “Spiace dover constatare come l’assessore Paolucci vive fuori e distante dalla realtà sanitaria, economica e finanziaria abruzzese” . Questa la replica del consigliere regionale Mauro Febbo alle ultime dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale Silvio Paolucci sottolineando quando segue: “I numeri, questa volta di Bankitalia, dopo quelli dell’Istat, Cresa, Confindustria, Cna ecc… sono chiari e incontrovertibili e anche questa volta dicono e dimostrano purtroppo come l’Abruzzo, da quando è al governo il centrosinistra, sia in forte recessione e decrescita come dimostrano le serie ricerche effettuate dal professor Ronci. In Abruzzo le imprese che hanno fino a 9 addetti rappresentano il 96% del totale delle imprese e impiegano il 56% degli occupati. La Banca d’Italia ha effettuato un sondaggio su un campione di circa 110 imprese industriali della regione con almeno 20 addetti. Sulla base dei risultati dell’indagine, nei primi nove mesi dell’anno, circa il 40% delle aziende ha fatto registrare una crescita del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2016 a fronte del 20% che ha segnalato una diminuzione. Poiché le aziende con più di 9 dipendenti rappresentano appena il 4% del totale delle imprese, il 40% delle imprese con più di 20 addetti (che nel I semestre 2017 ha fatto registrare una crescita del fatturato) rappresenta sicuramente meno del l’1,6% del totale delle imprese. Si capisce bene – spiega Febbo – di come vengono presi in considerazioni numeri e dati che coinvolgono una percentuale bassissima, quasi ridicola, del nostra economia. Quindi è incomprensibile e oltre modo fuori luogo l’entusiasmo che vorrebbe far credere Paolucci agli abruzzesi. Purtroppo come rilevano i maggiori Istituti nazionali e regionali la nostra economia, a differenza delle altre Regioni, stenta a ripartire e crescere. I numeri dicono e raccontano un’altra realtà abruzzese. Dal I semestre 2017 i dati sono scoraggianti in quanto: l’andamento della popolazione registra una flessione di 4.566 residenti in valori percentuali -0,35% che è pari a due volte e mezzo il -0,14% italiano; le imprese subiscono un decremento di 168 unità in valori percentuali -0,11% in controtendenza con la crescita italiana +0,33%; l’export subisce una brusca frenata poiché cresce di appena dell’1,9% dato che è appena un quarto dell’8% nazionale; gli occupati rispetto al II trimestre 2016 decrescono di 11.000 unità; il tasso di occupazione nel II trimestre 2017 è stato del 56,1%, valore che rimane ancora più basso del 58,1% nazionale .


24 Novembre 2017

Categoria : Politica
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