Rigopiano: superstite, “Tra gli indagati manca D’Alfonso”
Pescara – “Stavo facendo fisioterapia, quando ho ricevuto la notizia. Ho lasciato tutto e nel tragitto verso casa sono state solo lacrime”. Cosi’, riferisce l’AGI, uno dei superstiti della tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), Giampaolo Matrone, commenta gli ultimi sviluppi dell’inchiesta della Procura di Pescara culminata oggi con l’emissione di 23 avvisi di garanzia. Matrone nel pomeriggio di oggi ha raggiunto il capoluogo adriatico da Roma, dove si e’ incontrato, davanti al Palazzo di Giustizia, con altri familiari delle vittime per manifestare gratitudine ai magistrati per quanto fatto finora. “Oggi – ha detto Matrone – non potevo restare a casa, avevo il compleanno di mio nipote, ma dovevo venire qui per condividere questa gioia con gli altri. I ringraziamenti sono per la Procura, in parte ce lo aspettavamo, anche se tra gli indagati mancano sempre all’appello il presidente della Regione e la centralinista che rispose alle prime richieste d’aiuto”. “D’Alfonso – ha ribadito Matrone – deve stare tra gli indagati, poi se non c’entra niente si discolpera’, ma deve essere indagato”.
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