Capoluogo, la politica incapace di coerenza


L’Aquila – Che Pescara aspiri ad essere “grande” è legittimo e non turba i sonni degli abruzzesi, tranne quelli di Spoltore e di Montesilvano, chiaramente a rischio di … incorporazione e cancellazione. L’argomento, tuttavia scotta perché la politica lo cavalca e lo usa ai propri fini. Non esattamente nobili. Il pasticcio sta nel fatto che i potenti di questa nostra povera regione, capeggiati dal PD, si trovano nella palude: se si fa la grande Pescara, si deve fare anche la parallela legge per L’Aquila capoluogo. Non se ne esce perché da anni i vip pidini e anche altri stanno promettendo di sfornare le due leggi nello stesso piatto.
Sarebbe il trionfo dell’incoerenza e della fanfaronaggine politica portare avanti la grande Pescara ma non L’Aquila capoluogo.
Qualcuno ha deciso di rompere le uova nel paniere all’approssimarsi delle elezioni, rispolverando la sepolta (ma non defunta) diatriba sul capoluogo regionale. E il consiglio comunale di Pescara si è affrettato ad approvare un ordine del giorno per Pescara capoluogo. E’ come spolverare l’auto d’epoca per farsi un giro la domenica. Ma nessuno si lasci abbindolare: il rischio del peggio c’è e come. Una iattura per l’Abruzzo, ma molti vogliono proprio questo, ovvero il peggio, pur di colpire gli attuali reggitori del potere.
Il gran rischio non è che la maggioranza ne esca frantumata. E’ invece che il fuoco divampi, come negli anni Settanta, in quanto nessun partito oggi è in grado di sfoderare omogeneità, coerenza, forza equilibrata nelle proprie sedi ed espressioni umane. Insomma, qui nessuno controlla nessuno e mancano logica e maturità. Ogni partito è contro il suo omologo di una diversa città, e ogni partito pronto a spezzettarsi in fazioni, correnti, feudi e vassalli. Il caos totale.
La politica è fluida, confusa, animata solo dall’appetito di potere e sospinta dalla voglia di gridare e fregare gli altri. Peggio, molto peggio dell’amore di campanile.
La soluzione? Portare subito in aula le due leggi: grande Pescara e L’Aquila capoluogo. Ma cii vorrebbero le palle… E non quelle del cannone o della bombarda che qualcuno, forse, rimugina di voler lucidare.
Chi non le manda a dire è Lorenzo Sospiri, FI, secondo il quale di fatto Pescara è già il capoluogo. Almeno ha un pregio: parla chiaro e forte, voce decisa di un partito indeciso. Tanto è vero che poche re prima a L’Aquila Morelli – Forza Italia anche lui – diceva che “il capoluogo non si tocca”. Ecco come siamo messi.


17 Novembre 2017

Categoria : Politica
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