CAPOLUOGO DI REGIONE, A TALUNI SBRAITARE CONVIENE
INORANO LA LEGGE FONDAMENTALE DELLA REGIONE E LA PROPOSTA DI LEEGGE SU L’AQUILA CAPOLUOGO –
L’Aquila, In politica (di basso livello) come nelle riunioni di condominio a taluni conviene sbraitare a vanvera, alla ricerca di spazi e consenso dozzinale. Avvenne decenni orsono per la scelta del capoluogo di Regione,, ma allora c’erano politici ben dotati che spensero i fuochi e risolsero il problema. Così come è scritto nello statuto della Regione Abruzzo, anche dopo un recente adeguamento, “capoluogo di Regione è L’Aquila”.
Lo sanno coloro che tentano di rinfocolare una polemica antidiluviana e anacronistica? Forse no, forse le loro letture si limitano alle istruzioni per l’suo dello smartphone o dello scaldabagno. Bel diverso il livello dell’intervento del sindaco Alessandrini, infuocato quello del sindaco Biondi. Comunque si profila il rischio di nuove, incredibili polemiche sul capoluogo. Come negli anni Settanta… grottesco.
La Regione tace, confermando che quando serve, non lo sa fare. O non vuole farlo. Tace il PD, come il suo capo D’Alfonso.
Le cose sono molto semplici ed è da sciocchi allungare il brodo, solo per acquisire sperate benemerenze elettorali. Oppure è da gente in malafede. Vogliamo non crederlo, però è bene essere chiari subito.
LO STATUTO – Ripetiamo: è lo statuto abruzzese a indicare il capoluogo. Dunque si ulula alla Luna. Oppure si pensa di cambiare lo statuto, ma vorrebbe dire accendere una miccia collegata a disastri non valutabili. L’Abruzzo ha bisogno di ben altro, e il PD deve capirlo per primo, visto che comanda. Per ora.
LEGGE L’AQUILA CAPOLUOGO – Viene assicurato da fonti regionali che è in atto l’iter della proposta di legge per L’Aquila capoluogo. Fu promessa anni fa da molti big politici, tra i quali Luciano D’Alfonso. Dopo un interminabile oblio, grazie anche a questo giornale, l’iter è ripreso. di pari passo con quello della legge per la Grande Pescara.
POLITICA E CORAGGIO – Che la politica abbia cento facce è noto. In Abruzzo forse ne ha duecento o di più. Prima che il fuoco divampi, i partiti che contano dicano come la pensano. Forte e chiaro, senza ambiguità . E tentino di ragionare per il bene comune. Che può essere una cosa diversa per ognuno, ma sicuramente non è una stupida, polverosa e autolesionista guerra di campanile.
Se, infine,, esistono politici muniti di attributi capaci di dire: “Portiamo il capoluogo a Pescara, cambiamo lo statuto, tanto L’Aquila non ha i numeri per impedirlo”, si facciano avanti.
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