Chiodi: intesa con Frattini per coinvolgere i paesi stranieri nella ricostruzione dell’Aquila
L’Aquila – (di Andrea Rosa) – La struttura del Commissario per la ricostruzione ha reso noto che Gianni Chiodi avrebbe incontrato il Ministro degli Esteri Franco Frattini e che é stata firmata una intesa per costituire una commissione ad hoc al fine di “verificare la disponibilità della comunità internazionale a contribuire alla ricostruzione di edifici simbolo della città dell’Aquila”. Il presidente Chiodi lo ha annunciato oggi nel corso dell’incontro con una delegazione di parlamentari svizzeri che si sono recati in visita a L’Aquila, si legge nella nota alla stampa. Diversi stati esteri avevano aderito, in occasione del G8, all’invito a partecipare alla ricostruzione attraverso l’adozione di alcune chiese e palazzi della città. Tuttavia, nella nota del Commissario si legge che “In quella circostanza è stato difficile per noi indicare opere prioritarie, ma ora che stiamo delineando i contorni della ricostruzione appare quanto mai indispensabile riprendere quel discorso”. Per questo motivo si opererà d’intesa col Ministero degli Esteri “per battere i canali diplomatici in modo da coordinare le richieste da inviare ai Paesi esteri”.
Espresso apprezzamento anche dalla Presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane: “Mi auguro che l’iniziativa di Chiodi riporti l’interesse dei grandi del mondo su L’Aquila e sul suo prezioso patrimonio architettonico e artistico”. Un patrimonio che potrebbe portare in futuro “un potenziale flusso turistico. Anche per questo è importante ricostruire in fretta”, ha scritto la Pezzopane.
Durante il G8 venne presentata una lista di 45 luoghi da adottare. Fino ad ora contributi alla ricostruzione sono giunti concretamente (in denaro o attraverso progetti) solo da Giappone, Germania, e dal non grande Kazakistan (ha donato 1,7 milioni di euro per la chiesa di S. Biagio). La Francia avrebbe stanziato 3,2 milioni di euro per la Chiesa di S.Maria del Suffragio (o delle Anime Sante), la cui cupola distrutta venne progettata dall’architetto francese Valadier, mentre la Russia aveva deciso di adottare il barocco Palazzo Ardinghelli e la chiesa di S. Gregorio Magno. In entrambe questi due casi però, l’aiuto è lungi dal concretizzarsi, anche perché alcune di queste strutture sono ancora da mettere in sicurezza. Dalla Spagna, che aveva annunciato di voler contribuire per il Forte Spagnolo, non giungono notizie, come pure dagli Stati Uniti e da altri Paesi membri del G8. (Nella foto Franco Frattini)
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