Terremoto, esposto Cospa contro sindaco
Ofena – Il Cospa, rappresentato da Dino Rossi, ha inviato al prefetto e alle altre autorità un esposto sul comportamento del sindaco del paese. Rossi chiede l’attenzione delle autorità su alcuni fatti accaduti a Ofena nel periodo del terremoto.
“Il Sindaco Anna Rita Coletti appena fatto giorno veniva informata con opportune segnalazioni di danni dovuti al terremoto. Lei con l’aiuto del Tecnico comunale fece il giro del paese per verificare le case interessate dal sisma, tralasciando alcune abitazioni per motivi ancora oggi poco chiari. Durante il sopralluogo sia il tecnico che il Sindaco rassicuravano gli abitanti di Ofena che non sarebbe accaduto nulla, in quanto le loro abitazioni erano agibili. Nel tardo pomeriggio, del giorno successivo codesta associazione veniva a sua volta interessata del problema relativo allo stato di sicurezza delle abitazioni di alcuni cittadini e si è subito recata nei posti segnalati. Lo scrivente avendo avuto un passato di lavoro nel campo dell’edilizia, ha subito valutato la pericolosità e invitò la gente a non fare rientro nelle abitazioni perché potevano verificarsi altri crolli dovuti alle numerose scosse di assestamento in corso. Il giorno 8 aprile il Cospa Abruzzo oltre ad inviare una denuncia per omissione di soccorso presso la Questura dell’Aquila ha anche chiamato il 115 che, non appena venuto a conoscenza del problema, inviò una squadra di Vigili del Fuoco della Provincia di Roma in forza nella caserma di Anguillara che, non appena giunta in paese insieme allo scrivente, fu accolta con sollievo dai cittadini per i danni che avevano subito nelle loro case. Vista la situazione, il caposquadra Minelli Felice chiese di rintracciare il Sindaco per avere sia il supporto dell’ufficio tecnico che un elenco delle abitazioni da visitare, intanto la squadra si mise subito a lavoro per tirare fuori dalle abitazioni il materiale di prima necessità . L’operazione durò fino a tarda sera. L’indomani, il giorno 9 e 10 aprile si proseguì a verificare le abitazioni delle persone e si scoprì che non erano state fatte sfollare, nonostante il grave stato di pericolosità degli edifici, mentre addirittura in alcune abitazioni vi erano vecchiette del tutto ignare di quello che stava accadendo. I vigili allertarono immediatamente la protezione civile per avere la disponibilità delle tende per i numerosi cittadini sfollati, con l’assurdo che anche il Sindaco, che prima aveva detto che tutto era in ordine e che non c’erano pericoli, chiese la verifica nella propria abitazione di Ofena. Finalmente la sera tardi arrivarono le tende. Il Cospa Abruzzo insieme ai Vigili del Fuco aveva quasi finito di verificare le abitazioni e solo in alcune di esse furono accompagnati dal vigile urbano e dal tecnico comunale. Il risultato è che molte case sono state sgomberate, anche quelle dove il tecnico comunale e il Sindaco avevano dato l’agibilità e rassicurato gli inquilini.
Il giorno 11 aprile le prime sei tende furono tutte montate in mezzo al campo sportivo e nel contempo feci notare ai Carabinieri che forse era il caso di metterle al di fuori del campo dove sono posizionate adesso, l’osservazione sollevata non trovò alcun riscontro, ma il giorno successivo, la mattina di Pasqua, tutte le tende le dovettero togliere perché il campo sportivo era diventato un acquitrino dovuto alla grande pioggia della notte precedente. Le persone anziane, i portatori di handicap non poterono raggiungere i bagni che erano posizionati a limite del campo, questo fece infuriare il capo squadra dei Vigili del Fuoco sig. Maurizio, tanto da avere una discussione con il Sindaco in presenza della polizia dell’Aquila trovatasi in zona per servizio. Nel frattempo altri cittadini chiedevano le verifiche nelle loro abitazioni, che furono fatte da un’altra squadra di Ravenna e non si capisce il perché il Sindaco abbia rifatto di nuovo il giro nelle abitazioni e delle aziende già verificate in precedenza dai vigili, giustificando la seconda verifica con l’assurda circostanza che la prima squadra non aveva titolo perché non rilasciava nessun verbale. Questa versione il Sindaco l’ha ribadita in presenza anche di un nutrito gruppo di persone e del comandate della Caserma dei Carabinieri di Capestrano in una assemblea Pubblica presso la tendopoli. Tutto questo ha ritardato l’evacuazione mettendo a rischio le persone facendole rimanere nelle case o a dormire nelle loro auto per 5 notti, tanto che l’ordinanza è datata 11 aprile 2009. E non finisce qui! Intanto dopo tante peripezie siamo arrivati al giorno 17 aprile. Il Sindaco si reca nei pressi di una tenda della Protezione Civile, data in dotazione ad una famiglia dove ci sono persone anziane di cui una malata gravemente di Alzheimer che deve essere continuamente assistita dai suoi famigliari, dicendo di rimuovere la tenda perché lo scrivente, secondo il Sindaco, aveva sporta contro di loro una denuncia, ma quando le è stato chiesto dagli interessati di mostrare la presunta denuncia, lei ha affermato che era stata fatta verbalmente. Ribadisco di non aver fatto alcuna denuncia in merito, anzi mi ero prodigato affinché tale famiglia avesse la tenda e i viveri. Insomma un Sindaco Pasticcione che usa la drammatica vicenda del terremoto per colpire i suoi avversari politici e favorire i suoi, come nel caso di un bagno chimico posizionato non si sa per quale motivo a solo uso e consumo di una baracca fatiscente e insicura anche per la pubblica incolumità , del fratello del vice-sindaco. Questo stato di cose e la mancanza di un intervento tempestivo della amministrazione comunale, dovuto anche alla presenza parziale del Sindaco, hanno messo e continuano a mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini di Ofena”.
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