Ricostruzione, i regali e la vergogna
L’Aquila – A proposito degli spazi e delle strutture destinate alla cultura, oggetto di donazioni o di generosi contributi, ci si accorge sui giornali di quanto sia smisurata la vergogna che in molti dovrebbero provare. Ma di sicuro non provano, scegliendo ipocriti silenzi o girando la testa dall’altra parte. Bene, è giusto che accada, ma non ci sono solo l’auditorium di Piano al parco del castello (attualmente in degrado) e l’auditorium giapponese donato dal popolo nipponico. Che di dolore e ricostruzioni s’intende molto…
Capiamoci bene, è scandaloso che le due strutture si rovinino mentre L’Aquila è costretta ad tenere a Pescara i concerti.
Ma è scandaloso, demoralizzante che altre donazioni siano inutilizzate: parliamo dei 5 milioni per Palazzo Margherita (offerti dalla banca BCC) e di una somma rilevante raccolta per iniziativa del giornalista Bruno Vespa, con cui ricostruire il teatro comunale. Che non vedremo in piedi prima di diversi anni.
Di donazioni e gesti generosi potremmo ricordarne altri, solo alcuni dei quali andati a buon fine. Ma sarebbe infierire su situazioni che i primi a non comprendere sono stati proprio i donatori.
Gli attuali amministratori hanno il difficile compito di intervenire con efficacia, e pare intendano farlo, per quanto loro possibile. Ma i capitoli neri, desolanti, degli anni del dopo sisma sarà difficile cancellarli, dimenticarli. Speriamo riescano a farlo coloro che vivranno a L’Aquila un domani, a città ricostruita e – finalmente – cambiata, divenuta semplicemente normale. Decorosamente e semplicemente normale.
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