Prof. Galzio, ci dica


Il neurochirurgo prof. Galzio, lasciando L’Aquila per Pavia, ha sicuramente arricchito la sanità lombarda er impoverito quella abruzzese. Persona di grandi qualità umane e professionali. L’Aquila ha saputo soltanto improvvisare il solito cortetto di polemiche, che lascia il tempo che trova e non produce nulla. Galzio non tornerà certo indietro e forse a Pavia vivrà e lavorerà mreglio: glielo auguriamo.
Nel farlo, però, avremmo da chiedergli un’ultima cortesia. Secondo i giornali, che non sono stati smentiti, l’illustre neurochirurgo si sarebbe sfogato parlando di sgradevoli interferenze politiche. Se, da quel signore che è, Galzio vorrà ancora fare del bene alla città che ha lasciato, ma non dimenticato, riveli nomi e cognomi dei politici autori delle interferenze. Insomma, professore, ci dica chi sono stati. Quando e perché lo hanno fatto. Soprattutto, per chi. Grazie. Di lei non facciamo volentieri a meno, ma di loro saremmo lieti di alleggerirci.

PENSIERINO- Un giorno lontano vagando in auto presso le fiabesche scogliere della Cornovaglia in Inghilterra, ci fermammo a guardare un piccolo cimitero con tombe bianche recenti e grigie più vecchie. Sia le nuove che le vecchie erano rivolte verso l’oceano spumoso e plumbeo. Da un altrove, i morti guardavano il mare. Un momento e un luogo indimenticabili.



07 Novembre 2017

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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