Falsi allarmismi ISS su farmaci naturali
L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – Sono del 23 febbraio i primi lanci d’agenzia sulla nuova campagna dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità ) per la sicurezza dei prodotti della medicina naturale, promossa dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto, che invita la cittadinanza a grande prudenza verso i farmaci naturali e di origine biologica. Sarebbero 400 gli effetti avversi registrati in 8 anni (dal 2002 al 2009 inclusi), di cui 3 mortali. A distanza di poche ore, è una vera e propria levata di scudi da parte dei medici del settore biologico-naturale, con pronta replica campagna (dis)informativa: “Come per tutti i farmaci, è giusto preoccuparsi per l’uso improprio, ma l’incidenza degli effetti avversi per l’uso di farmaci biologici è ridicola. L’Istituto Superiore di Sanità si concentri – piuttosto – sui morti per farmaci allopatici”. “Sono addolorato per quei pazienti che hanno utilizzato prodotti naturali e hanno accusato effetti avversi gravi, ma sono anche veramente stupito per questa campagna allarmista dell’ISS”, commenta il Prof. Leonello Milani, Vice Presidente dell’AIOT, l’Associazione Italiana di Omotossicologia che riunisce 4500 medici italiani iscritti ai rispettivi Ordini dei medici e che prescrivono ogni giorno anche medicine non convenzionali e complementari, e Vice Presidente dell’Accademia Internazionale di Medicina Fisiologica di Regolazione. “Anche perchè – prosegue Milani – sono moltissimi ogni giorno gli italiani in ospedale per gli effetti collaterali da farmaci allopatici e di sintesi chimica. La fonte è autorevole: lo ha dichiarato lo stesso Silvio Garattini, che oggi attacca indistintamente le medicine naturali per 400 effetti avversi in 8 anni (dichiarazione del prof. Garattini al Forum Salute Oggi presso l’Università Statale di Milano, fonte Doctor News 21/03/2006). Garattini fa spesso giusti appelli al buon senso, denunciando la tendenza a cedere a una mentalità farmacocentrica che fa dimenticare quanto sia importante prevenire le malattie attraverso l’adozione di buone abitudini di vita. Ebbene, i medicinali omeopatici e omotossicologici – che sono farmaci a tutti gli effetti secondo la Direttiva Europea in materia – servono proprio a questo, a fare una corretta prevenzione – conclude Milani – ed il loro uso dovrebbe, quindi, essere promosso dall’ISS, e non censurato con campagne approssimative come questa che fa di ogni erba un fascio, senza i doverosi distinguo”. Paolo Roberti di Sarsina, membro del Research Council for Complementary Medicine di Londra e nell’ultimo mandato triennale, Esperto per le Medicine non Convenzionali del Consiglio Superiore di Sanità , ha dichiarato: “E’ semplicemente ridicolo definire ‘molto pericolosi’ i farmaci di origine naturale, come hanno affermato ieri con superficialità alcune fonti di stampa. Aggiungo che l’ISS ha promosso molte campagne intelligenti, come quella sull’uso prudente e corretto degli antibiotici o quella contro i farmaci contraffatti, ma questa sui farmaci non convenzionali mi pare davvero strumentale. Ho raccolto nei miei 30 anni di carriera medica oltre 10.000 articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali che confermano l’efficacia di questi medicinali: gettare in panico 11 milioni di italiani che utilizzano farmaci non convenzionali a causa di 400 effetti avversi in 8 anni rischia di essere malamente inteso o di venire rumentalizzato dai soliti noti che hanno in odio un differente paradigma di salute. Sono 67.000 le segnalazioni che giungono ogni anno ai centri antiveleni, e un terzo di queste riguardano intossicazioni – anche gravi – conseguenti all’assunzione di farmaci chimici: perché allora – conclude Roberti di Sarsina – l’ISS non promuove una campagna informativa anche su questi?” “Un ennesima presa di posizione pregiudiziale. Piuttosto le autorità di controllo sanitario – protesta Alessandro Pizzoccaro, Presidente di GUNA Spa, azienda leader in Italia nel mercato dell’omeopatia – si preoccupino di sbloccare la situazione legislativa del mercato dei medicinali omeopatici: non possiamo neppure scrivere sulle confezioni le indicazioni e la posologia dei farmaci nonostante che dal 2006 La Direttiva dell’Unione Europea abbia ingiunto all’Italia di mettersi al passo con gli altri Paesi europei: questo, è il vero grave pregiudizio per i pazienti italiani. E soprattutto, cessino queste continue polemiche strumentali contro i medicinali di origine naturale: lasciamo fare agli specialisti – conclude Pizzoccaro – perché un medico sa bene cosa prescrivere, e se decide di prescrivere un rimedio naturale significa che per il suo paziente quella è la soluzione più efficace per quella specifica patologia”. Sono ben 11 milioni gli italiani che scelgono le medicine non convenzionali, optando per le cosiddette cure dolci. Nel 2000, l’Eurispes aveva affrontato per la prima volta il tema di queste medicine (ricerca condotta con la collaborazione del prof. Carlo Di Stanislao, all’epoca Presidende della Società Italiana di Agopuntura), rilevando che il 10,6% degli italiani si affidava per le proprie cure mediche a tali soluzioni terapeutiche. In appena 10 anni, i sostenitori dei medicinali omeopatici hanno registrato un balzo di oltre 8 punti percentuali, passando dal 10,6% del 2000 al 18,5% del 2010, spiega il “Rapporto Italia 2010″ diffuso il mese scorso dall’Istituto Eurispes. “Tra tutte le medicine non convenzionali riconosciute nel nostro Paese, la crescita della medicina omeopatica è emblematica”, recita il Rapporto: “un dato – si legge nello studio – che, rapportato alla popolazione, fa emergere che sono circa 11.100.000 i fruitori delle medicine non convenzionali nel nostro Paese”. Nel 2007 la spesa per le cure con questa tipologia di medicinali è stata di circa 300 milioni di euro, e ha portato nelle casse dello Stato 40 milioni derivati dalle aliquote fiscali, mentre nel 2008 il mercato delle cure dolci è cresciuto di un’ulteriore 2%.
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