Castagne a rischio, le abruzzesi dove sono?
Ormai siamo all’assurdo: dobbiamo allertarci anche all’arrivo delle castagne, che costano prezzi assurdi e spesso sono straniere, o di dubbia provenienza.
Il consiglio che si può dare senza timore di esagerare è di acquistare – per togliersi lo sfizio – prodotti di cui è certa la provenienza, garantita da commercianti onesti o almeno di cui potete fidarvi perché li conoscete.
In Abruzzo le castagne certo non mancano e sono spesso di ottima qualità . Sagre e feste ovunque, ma sul mercato dove sono? Inspiegabile che si trovino castagne di mezza Europa – si dice persino orientali – ma raramente quelle abruzzesi. Come, del resto , per tanti altri prodotti della nostra terra emarginata e forse svogliata.
Il 30 ottobre è apparso sui giornali nazionali in seguente articolo: “È il simbolo dell’autunno. Regina delle sagre nel Lazio, la castagna (quella nostrana) è a rischio. Per la prima volta, lancia l’allarme la Coldiretti, sul mercato ci sono più castagne straniere che prodotte in Italia. Le importazioni dall’estero, secondo i dati di Coldiretti, hanno superato in quantità la produzione Made in Italy che è scesa ai minimi storici. Il clima e un patogeno arrivato dalla Cina, l’insetto killer del castagno, sarebbero i fattori che hanno minato la produzione, nel Lazio come su tutto il territorio nazionale, già dallo scorso anno.
CASTAGNI A RISCHIO – «La produzione nazionale è scesa sotto i 18 milioni di chili – avverte Coldiretti – con tagli del 70 per cento rispetto agli anni precedenti l’infestazione. Al contrario le importazioni sono cresciute del 20 per cento nei primi sette mesi del 2013 dopo che nel 2012 erano praticamente raddoppiate rispetto all’anno precedente e quasi triplicate rispetto al 2010». Secondo il calcolo dei produttori sulle tavole degli italiani c’è il 50 per cento di probabilità di trovare (senza saperlo) castagne provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Slovenia. Un duro colpo per un settore che, nel 1911, aveva raggiunto la produzione record di 829 milioni di chili.
OCCHIO ALLA PROVENIENZA – Se dal punto di vista quantitativo la situazione è preoccupante, il primato italiano sul piano qualitativo è confermato – precisa la Coldiretti – dalla presenza di ben dodici tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo (tra queste, nella nostra regione, la castagna di Vallerano Dop). Un ultimo inciso: se non si vuole correre il rischio di acquistare (spesso) a caro prezzo caldarroste straniere in vendita nelle città , la Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili.
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