Terremto: concessa grazia a ex preside convitto
L’Aquila – Livio Bearzi, 60 anni, di Cividate del Friuli (Udine), scrive l’AGI, unico condannato per la morte di tre studenti nel convitto “Domenico Cotugno” distrutto, nel 2009, dal terremoto a l’Aquila, puo’ riprendere il servizio di dirigente scolastico. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la grazia condonando interamente la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Il provvedimento del Capo dello Stato e’ stato notificato stamattina all’interessato che sta scontando la pena in affidamento in prova ai servizi sociali. Il dirigente resta l’unico condannato per omicidio colposo plurimo e lesioni personali per la morte dei tre studenti nel convitto che nel 2009 dirigeva. Il dirigente scolastico cividalese era stato arrestato nel 2015 dopo la sentenza definitiva da parte della Cassazione. Dal Terzo istituto comprensivo di Udine (diretto in quel momento dallo stesso Bearzi) era partita una raccolta di firme per far si’ che la pena inflitta (quattro anni di reclusione) venisse del tutto o in parte condonata e che venisse annullata anche l’interdizione dai pubblici uffici per il periodo di cinque anni. Tra i 220 edifici finiti nella maxi inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila, era finito anche il Convitto nazionale “Domenico Cotugno” e sotto le macerie rimasero tre adolescenti: Luigi Cellini, 15 anni di Trasacco (L’Aquila) e due ragazzi della Repubblica Ceca: Ondreiy Nouzovsky, 17 anni e Marta Zelena, 16enne. Altri due rimasero gravemente feriti. Bearzi ha lasciato il carcere dopo oltre un mese di detenzione e dopo aver ricevuto la solidarieta’ di colleghi, politici, gente comune e anche dalle famiglie delle vittime.
Non c'è ancora nessun commento.