“Di Orio, adesso ospitaci tu”


L’Aquila- Continuano le proteste per la contesa della Caserma Campomizzi. Due striscioni sono appesi all’ingresso della caserma Campomizzi che ospita alcuni tra gli sfollati del post-terremoto: «la deportazione riparte dalla caserma Campomizzi» e «terremotati e sfrattati: Di Orio ci ospiti tu».
Una protesta pacifica:  oltre 400 alloggi della caserma saranno resi disponibili sin dalle prossime settimane agli studenti universitari,  e ciò comporterà un nuovo trasferimento delle persone che sono attualmente all’interno.
«Così dopo nove mesi di mare mi hanno fatto venire qui per sbattermi un’altra volta fuori, magari in montagna – spiega Mario Ianni, residente della caserma – visto che le soluzioni che mi prospettano riguardano Rocca di Mezzo o Pescasseroli».
C’é preoccupazione tra i più per un sistema che «rischia di scatenare una guerra fra i poveri – secondo Claudio Nobile, un altro residente – perché qui si chiede a delle persone anziane che vivevano in case del centro storico di tornare a viaggiare dalla costa, mentre gli studenti, la maggior parte dei quali proviene dalle altre province abruzzesi, non possono ora che ormai metà anno accademico se n’é andato, fare i pendolari per altri pochi mesi». Ma , come abbiamo già riportato ieri, Di Orio ribadisce: «Dispiace che anziani cittadini aquilani subiscano dei disagi, ma non è certo a causa degli studenti universitari».«Non è più tollerabile» secondo il rettore «che le giuste esigenze degli studenti siano contrapposte con le altrettanto giuste esigenze dei cittadini aquilani, quasi che il bene degli uni possa rappresentare il male per gli altri».
Per il rettore si deve avere il coraggio «di riconoscere il fallimento del piano C.A.S.E. e delle politiche abitative del post-terremoto».


25 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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