Emendato stop alimentazione artificiale


L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – No alla sospensione dell’alimentazione e idratazione artificiali, se non in casi eccezionali. È l’emendamento approvato ieri 23 febbraio, in Commissione Affari sociali della Camera, con 23 voti a favore e 13 contrari, durante l’esame del Disegno di legge sul testamento biologico. “Non c’è nessun passo indietro”, commenta Domenico Di Virgilio (Pdl), autore dell’emendamento in questione, all’ADNKRONOS SALUTE – Nel testo si conferma che idratazione e nutrizione artificiale non sono terapie mediche e dunque non sono oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento (Dat). Non possono essere sospese, se non in casi eccezionali, quando cioè risultano inefficaci a fornire i principi nutritivi necessari al paziente”. L’emendamento infatti recita che alimentazione e idratazione “devono essere mantenute fino al termine della vita ad eccezione dei casi in cui le medesime risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo”. Di Virgilio spiega che “a differenza del testo Calabrò, approvato dal Senato, il Ddl all’esame della Commissione Affari sociali amplia la platea dei soggetti di riferimento: non solo le persone in stato vegetativo, per cui questi trattamenti non vanno mai sospesi, ma tutti coloro che in quel determinato momento siano incapaci di intendere e di volere, per esempio a causa di un coma ipotossico. Se davanti a questi malati terminali il medico ritiene idratazione e nutrizione inefficaci, può decidere di sospenderli, ribadisce sottolineando che il testo è stato modificato «proprio per venire incontro al bene del paziente e al medico, l’unico responsabile di giudicare, in scienza e coscienza, la condizione clinica dell’assistito”. “Tale emendamento è un pasticcio”. Lo afferma Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera. “L’ideologia porta al pasticcio”, osserva la Turco, aggiungendo: “L’emendamento approvato parla di eccezionalità del caso e dell’efficacia dei trattamenti medici ‘nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo’. Ma chi stabilisce se si è davanti a un caso eccezionale o no? Chi decide se i trattamenti medici non possono più fornire i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche del corpo? E quali sono queste funzioni essenziali del corpo? Una totale confusione e mancanza di chiarezza – sottolinea – che in una materia delicata come questa sono inaccettabili. Tant’è che anche i deputati della maggioranza erano in evidente disagio e molti hanno votato solo per disciplina di partito, confidando in una modifica in aula”. La Turco annuncia che l’opposizione “ripresenterà l’emendamento bocciato la settimana scorsa e che prevede, con chiarezza e coerenza, in quali casi sia possibile sospendere la nutrizione: quando non è più in grado di alleviare le sofferenze il medico e i familiari possono decidere lo stop”. Ricordiamo che, a settembre scorso, il Tar del Lazio – accogliendo un ricorso del Movimento difesa dei Cittadini all’ ordinanza Sacconi emanata nei giorni del caso Eluana – bocciò di fatto la legge sul testamento biologico gia’ approvata alla Camera e al vaglio del Senato, dove si precisa invece che alimentazione e idratazione artificiali sono atti imprescindibili che il malato in stato vegetativo non può rifiutare tramite una dichiarazione anticipata di trattamento.”I pazienti in stato vegetativo permanente – si legge nella sentenza – che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare e non devono in ogni caso essere discriminati rispetto agli altri pazienti in grado di esprimere il proprio consenso, possono, nel caso in cui loro volontà sia stata ricostruita, evitare la pratica di determinate cure mediche nei loro confronti”. Ricordiamo anche al lettore che, del tutto recentemente, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) ha approvato (con ben l’85% dei voti) un documento che tratta delle dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT), ovvero del cosiddetto testamento biologico. La Fnomceo si è detta contraria all’attuale impostazione del ddl Calabrò e ha fatto la propria proposta al legislatore, auspicando una legge che ponga sullo stesso piano medico e paziente dal punto di vista decisionale e per tanto permetta il rifiuto delle cure anche nel caso di alimentazione ed idratazione. Ma è evidente che il governo se ne infischia del parere di chi le leggi le applica (e conosce a fondo) e dei tecnici che hanno a che vedere con i malati terminali.


24 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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