Pizzoli, scoperte archeologiche: cogliere al volo l’occasione

UNA DOPO L’ALTRA, SEMPRE Più INTERESSANTI: trampolino di lancio per un turismo culturale -

Pizzoli – Felice fu tredici anni fa l’iniziativa del sindaco Anastasio di dare vita ad un’area artigianale lungo la superstrada per Cagnano. La fortuna archeologica di Pizzoli comincia da quell’anno 2004 e spunta tra i 70 lotti destinati a insediamenti produttivi. Una quarantina si essi sono già una realtà, l’unica del genere in valle Aterno. Nel contempo scavando qua e là torna alla luce un tesoro archeologico: la zona era abitata da 3.000 anni fa. Ne è la prova una sepoltura dell’età del bronzo (foto) . Di epoca romana riferita alla vicina Amiternum sono resti di una cisterna, di un acquedotto, di una fattoria agricola e di altri edifici. Di particolare rilevanza tratti di una strada romana – già trovati ad Amiternum anni fa – identificata come appartenenti ad un ramo della Salaria diretto verso le Capannelle e la costa adriatica.
Di questa strada si parla dall’Ottocento era adesso esistono prove della sua esistenza.
I siti archeologici possono diventare un parco da visitare, potente attrazione turistica per visitatori colti. Una fortuna che arricchisce il già enorme patrimonio di vestigia romane disseminate in tutto l’Aquilano.
L’ipotesi migliore sarebbe costruire un museo a Pizzoli, conservando in loco tutto ciò che la terra restituisce. L’area produttiva naturalmente deve essere tutelata e sostenuta, ma è dimostrato che tesori archeologici ed esigenze di sviluppo possono convivere, anzi sostenersi a vicenda. Auspicabile che l’amministrazione sappia cosa fare e non perda un’occasione di autentica propulsione culturale, sociale ed economica.

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