Ma siamo sicuri del grano italiano?


La Coldiretti esulta dopo l’annuncio dell’obbligo di indicare sulle confezioni di pasta l’origine del grano. Insomma, la garanzia dei produttori di aver usato grano italiano e non si provenienza ignota. Tutti ricordano le proteste dei produttori di grano nei porti, nei quali erano ancorate navi straniere cariche di grano altrettanto straniero, meno costoso.
I produttori di pasta ovviamente si precipitavano a fare il pieno per guadagnare di più, saltando a piedi pari i granaioli italiani.
Ora non si può più , o meglio bisogna dichiarare se la pasta è fatta con grano italiano oppure no.
Bella notizia, siamo contenti e mangeremo fusilli più volentieri se tricolori.
Ma siamo sicuri del grano italiano? Questo è il paese dei furi e anche dei ladroni. Auguriamoci almeno che i controlli garantiscano sempre e ovunque la bontà del grano made in Italy. Scusate la diffidenza, ma pensare male quasi sempre si azzecca…

PENSIERINO - Ricordo la pasta fatta in casa dalle mie zie a Caramanico Terme, in lontani mesi di agosto. Gran fatica, grande ammoino in casa, ovunque biancori di farina. Poi i sughi robusti e generosi con pomodori di orto. E grandi zuppiere che rallegravano la tavola. La radio con l’occhio magico ci raccontava gli anni Cinquanta, ma nessuno l’ascoltava.



19 Ottobre 2017

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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