Uilpa e mancata elezione garante detenuti
Sulmona . Il segretario UILPA Nardella si rivolge al presidente D’Alfonso e al consiglio regionale: ” Egregio Presidente e illustrissimi Consiglieri! ,
da sempre porto avanti la convinzione che l’avvento del Garante regionale dei detenuti contribuirebbe a rendere meno soffocante la situazione che si sta vivendo all’interno delle carceri abruzzesi.
Così come da tempo immemore ne chiedo la sua elezione.
Tuttavia dal Consesso della Regione Abruzzo sembrerebbe che, quella che per certi versi dovrebbe rappresentare una delle priorità in ambito costituzionale, non rientrerebbe nei piani dei 2/3 dei consiglieri abruzzesi( tanti ne servono per eleggerlo).
Eppure Voi, illustrissimi amministratori del Popolo, sapete benissimo dell’esigenza che si ha di far fronte ai problemi dei penitenziari insiti nella Regione di Vostra pertinenza.
Affiancare alle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria professionisti che sposino la causa degli istituti di pena facendoli relegare a contenitore di diritti umani, personalmente lo ritengo di estrema importanza.
Tuttavia nulla si sta facendo per tradurlo in fatti concreti.
L’assordante silenzio nel quale sembra essere ricaduto l’argomento ci si augura non rappresenti un modo attraverso il quale voler gettare nel completo oblio una politica necessaria per il bene evocato dall’art.27 della Costituzione. Chi ci rimette a mio modesto e personale parere è anche e soprattutto il benessere di colleghi troppo spesso oggetto di aggressioni, invettive, insulti e costretti a vivere in strutture spesso fatiscenti e per nulla rispondenti ai criteri di umanizzazione. Tutti ingredienti che trasformano in melma la psiche dei più forti figuriamoci di chi è obbligato a starci per scontare una pena. Il tutto con tutte le conseguenze che esso produce.
Lo scrivente ritiene che far lavorare insieme garante ed organizzazioni sindacali ( almeno quelli che ci credono) non solo risolleverebbe le sorti di un sistema oramai ridotto ad un autentico colabrodo ma aiuterebbe quell’opera di rilancio del diritto umano, sia esso rivolto ai detenuti che agenti, troppo spesso calpestato.
Un maggior rispetto dei diritti dell’uomo sottoposto a pena nelle carceri si ripercuoterebbe inevitabilmente e positivamente sulla vita di chi dentro ci vive, per più di 40 anni, non per scontare una pena ma per portare un pezzo di pane a casa .
Per fare queste servono sentinelle del diritto.
Persone che vivano il rapporto con questo mondo con passione, capacità , preparazione, collaborazione, trasparenza, umanità , e dedizione. L’identikit di un buon Garante deve partire dall’avere queste caratteristiche. So di persone che lo farebbero addirittura gratuitamente questo servizio e, soprattutto, spinti da una motivazione culturale foriera di buoni propositi.
Al personale addetto alle carceri ci provano a farlo i sindacati.
Ai detenuti ci potrebbe pensare il Garante. Sempre che lo votiate però.
Garantire migliori condizioni per i detenuti attraverso il sostegno di questa figura, senza pretendere di più rispetto a quello che la Legge non offra già , è importantissimo. Equivarrebbe dire, ne sono convinto, migliori condizioni anche per il personale di Polizia penitenziario.
Lo scrivente si dice pronto ad essere audito in materia. Chissà che ascoltando ciò che accade in carcere, direttamente dalla mia voce, non veniate messi nelle condizioni di accettare l’invito ad eleggerlo subito?
Resto in attesa convinto che saprete fare finalmente il giusto passo.
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