Esperimento radioattivo laboratori Gran Sasso, è subito concitata polemica
DELLA VICENDA SI PARLA DA GIUGNOI, MA IN ABRUZZO TUTTI CADONO DALLE NUVOLE…
L’Aquila – (Foto: l’elemento chimico metallico Cerio, immagine da qualsiasi libro di chimica o Vikipedia: è radioattivo) – Nei Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso e’ in corso la predisposizione per l’esperimento Sox sui neutrini, che utilizzera’ a partire dal mese di aprile del prossimo anno, una potente sorgente radioattiva di Cerio 144 proveniente da combustibile radioattivo di un reattore nucleare russo.
Fin qui, come riferisce anche l’AGI, le notizie che sono circolate e finite sui giornali. Da ricordare che il Cerio 144 è un elemento chimico di numero atomico 58, un metallo duttile di colore argentato molto radioattivo e noto come tale. Quando se ne parlò lo scorso giugno, nessuno se ne accorse e nessuno sollevò problemi. Tanto meno gli ambientalisti.
Le autorità abruzzesi non seppero nulla o non capirono nulla e l’argomento rispunta solo ora che sono cominciate le prove di trasporto dei materiali che occorrono all’esperimento. Manco a dirlo tra polemiche e interventi preoccupati. Come se sotto il Gran Sasso fino ad oggi si fossero prodotte caramelle…
L’esperimento Sox, frutto di una collaborazione internazionale tra enti di ricerca e universita’ ha sollevato le prime polemiche da parte del Movimento mobilitazione acqua Gran Sasso, segnando da parte della Regione Abruzzo uno ‘stop’ dell’esperimento stesso. La sorgente radioattiva pari a 100/150 mila curie sara’ incapsulata nel piu’ grande contenitore di tungsteno mai prodotto, in Cina, da 19 centimetri di spessore, per schermare le radiazioni gamma. L’attivita’ radioattiva della sorgente e’ pari a circa un quarto del cesio 137 radioattivo emesso nell’oceano da Fukushima, come riporta il rapporto tecnico della Iaea sull’incidente. Ad innescare le polemiche degli ambientalisti, preoccupati non solo perche’ i Laboratori di Fisica Nucleare si trovano in una zona parco, altamente sismica, ma soprattutto perche’ in passato si sono verificati sversamenti di sostanze tossiche proprio dall’esperimento Borexino (altro esperimento gia’ in corso da anni), il recente trasporto simulato su gomma della sostanza radioattiva da parte di due tir, scortati dalla polizia stradale. Nel corso di un incontro, il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, ha annunciato che l’esperimento e’ stato sospeso per ripartire da zero per essere monitorato passo per passo con la massima attenzione anche dal tavolo regionale. “Per il momento non e’ successo niente – ha detto Lolli – ma quello che eventualmente dovra’ succedere non puo’ avvenire senza una nostra autorizzazione. Quindi quello che noi abbiamo chiesto e’ ripartire da zero e ripartire da una nostra autorizzazione”. A preoccupare il rischio di contaminazione, dato il sistema acquifero di captazione, non ancora scollegato con le attivita’ dei laboratori e dell’autostrada.
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