Di Matteo, la legge regionale 40 resta vigente
Pescara – “Quando si affrontano argomenti di particolare interesse sociale e specialmente normative che attengono alla trasformazione del territorio – spiega l’assessore regionale all’Urbanistica Donato Di Matteo – tendenti a dare risposte ai cittadini, sarebbe opportuno che chi interviene sugli organi di stampa molto genericamente e pesantemente, censurando anche in maniera volgare l’attivita’ che l’istituzione regionale svolge a rispondere alle esigenze richieste dal territorio, lo faccia senza demagogia e senza spirito di avversione politica. Della L.R. 40 non e’ stato impugnato dal Governo l’impianto, ma solo il comma 4 dell’articolo 4 e gli artt. 5 e 7″. Nel merito dell’articolo 4 comma 4 il Governo fa rilevare che “e’ ammessa variazione anche in deroga ai limiti e prescrizioni edilizie di strumenti urbanistici ed edilizi comunali vigenti…”. Tale disposizione secondo il Governo presenta profili di illegittimita’ costituzionale, in quanto determina una elusione dell’obbligo di sottoporre a Valutazione ambientale strategica la modifica dei piani o programmi potenzialmente oggetto di Vas. Al comma 3 dello stesso articolo e’ detto chiaramente che gli interventi devono rispettare, oltre a tutte le altre norme, anche quelle riferite alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. L’articolo 5 prevede gli ambiti di esclusione, rinviando ai Comuni l’individuazione delle aree sulle quali non possono avvenire le variazioni di destinazione d’uso. Le aree da stralciare vanno desunte da programmi e piani vigenti in ambito regionale. La censura rinvia invece alla Regione questo compito, la quale di fatto ha gia’ individuato le criticita’ di dette aree soggette a vincoli alluvionali, sismici, geologici e idrogeologici contenute nei piani approvati e vigenti. Tali censure – rileva l’assessore – si ritengono essere delle prescrizioni, alle quali si rispondera’ con atto di precisazione recependo quanto indicato nel motivato intervento del Governo. L’articolo 7 (rapporto del Piano demaniale marittimo col Piano naturalistico della Pineta Dannunziana), dettato da una necessita’ contingente del territorio, non e’ stato riconosciuto legittimo dal Governo.
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